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Le Lezioni italiane, 14° Dalai Lama (Sperling & Kupfer, Milano, 2008)

LA PAROLA AL DALAI LAMA

Sul buddismo tibetano
mercoledì 28 gennaio 2009 di Carlo Vallauri

Argomenti: Religione
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Tenzin Gyatso


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Le Lezioni italiane di Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama (Sperling & Kupfer, Milano, 2008) contengono gli interventi del sommo esponente buddista del Tibet, in esilio da tanti anni, in un convegno tenuto a Milano nel dicembre 2007.

L’interesse del libro è nell’insieme di fondamentali principi allora esposti sul tema pace interiore e non violenza. Il disarmo interiore comporta la rinuncia alla intolleranza, alla linea della collaborazione, alla ricerca dello sviluppo delle qualità umane racchiuse nella parola “amore”. Ai fini della diminuzione del rischio di guerra, l’apprezzamento reciproco tra sostenitori della stessa fede può essere altamente utile. Naturalmente il discorso condotto appare di una semplicità estrema, quanto ammirevole, ma non va trascurata l’evoluzione del confronto religioso. Vengono fornite ampie delucidazioni sulle tradizioni specifiche del buddismo tibetano, con la spiegazione delle diverse interpretazioni dei fenomeni naturali come delle visioni filosofiche intese quali presupposti del “comportamento” esterno.

Molte considerazioni sulla concentrazione come addestramento alla saggezza, i modi di sviluppare la mente alla “compassione”, la necessità di eliminare l’egocentrismo, sono tutti concetti preparatori alla virtù, alla quale occorre però aggiungere il compimento di atti virtuosi. Un capitolo spiega l’espressione “mantra” che in sanscrito significa “protezione della mente”, ma altrettanto importante è il “tantra”, forma di meditazione yoga della divinità. È un “mondo di luce” nel quale non è facile penetrare. Nel volume il lettore trova domande e risposte sui temi della coscienza, sulla visione buddista del creato e sui rischi del “materialismo” occidentale. Un’appendice di precetti e di interpretazioni può aiutare il lettore nella comprensione della spiritualità verso la quale guarda ogni fedele buddista, compreso il senso dell’ascetismo. Termini e parole, che nel linguaggio degli iniziati hanno un significato preciso, vengono riportati in pagine che possono costituire uno stimolo ad approfondire argomenti tanto legati a concezioni spiritualistiche.

 

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