Prima di passare ai tanti capolavori di artisti famosi dedicheremo la
nostra attenzione a smascherare un madornale errore attributivo da
parte dei due massimi pontefici della pittura napoletana, i quali
hanno entrambi assegnato ad Aniello Falcone un dipinto raffigurante
Cavalieri in armatura a cavallo (vedi logo), già transitato presso
Semenzato nel 2003 come opera di Andrea De Lione. Il quadro viceversa
è stato eseguito da Carlo Coppola, il quale è riconoscibile facilmente
osservando le terga e la coda dei suoi cavalli, presenti non solo
nelle battaglie, ma anche nelle scene di martirio. Le prime sono
sempre imponenti, poderose e di evidenza scultorea, mentre la coda è
costantemente vaporosa e ricchissima di crini, che arrivano fino a
terra.
Dopo aver chiarito questo equivoco cominciamo con i tanti capolavori
in vendita a partire da due Ribera, già noti alla critica, un San
Francesco di Paola, di cui esistono più versioni autografe ed
un Ecce Homo dal volto triste che sembra voler parlare
all’osservatore.
Per rimanere in ambito religioso proponiamo ora un Sermone di San
Giovanni Battista, di Salvator Rosa, presente nella fototeca
di Federico Zeri e pubblicato nella celebre monografia di Caterina
Volpi ed un Apostolo di Mattia Preti, che fu esposto come
autografo nel 2019 a Roma a Palazzo Barberini nella mostra: Nuova luce
su Mattia e Gregorio Preti.
Dal buio delle tenebre passiamo alla luce sfolgorante della tavolozza
di Luca Giordano, il quale nel suo Ratto di Proserpina ci
regala un diluvio cromatico che porta allegria, anche se invita alla
meditazione. L’autografia del quadro non lascia dubbi perché è stata
confermata da Scavizzi, il mitico studioso autore, con Oreste Ferrari,
di una monografia sul pittore in 2 volumi, ristampata infinite volte.
Il più napoletano dei napoletani è senza dubbio San Gennaro, celebre
in tutto il mondo per il suo prodigio e Francesco Solimena ce lo
raffigura nel momento più eclatante dello scioglimento con un
angelo che gli porge l’ampolla con il suo sangue.
- Francesco Solimena. San Gennaro
Cesare Fracanzano è l’autore, a nostro parere in collaborazione col
fratello Francesco, di un San Pietro, impegnato a pregare con
gli occhi rivolti al cielo.
Un autore a me particolarmente caro è Pacecco De Rosa, presente in
asta con una Santa Caterina, dall’epidermide levigata, che ho
pubblicata in una delle ristampe della mia monografia sul pittore. Lo
sguardo è malizioso, il seno debordante, mentre il cielo affollato di
nuvole fa presagire una tempesta.
- Pacecco De Rosa. Santa Caterina
Tra i minori particolarmente interessante è un quadro, raffigurante la
vittoria degli Ebrei sulle fiamme del Maestro di Fontanarosa,
di cui ora, grazie alla recente scoperta di documenti di pagamento ed
agli studi di Giuseppe Prozio e Viviana Farina, conosciamo nome e
cognome: Giuseppe di Guido.
Sono presenti poi due interessanti dipinti di Francois
de Nome, più conosciuto come Monsù Desiderio, offerti ad un prezzo
veramente allettante e dalla autografia certa, perché pubblicati nella
monografia di Maria Rosaria Nappi.
Un dipinto che ci permette di osservare due splendidi nudi: una donna
corposa ed un maschio poco dotato appartiene al catalogo del
Cavalier d’Arpino ed è databile intorno al 1630.
- Cavalier D’Arpino. Il tempo svela la verità
Facciamo ora una breve incursione nel Settecento per consigliare ai
lettori di prendere in considerazione l’acquisto di una spettacolare
Natura morta di vegetali e fiori di Francesco Della Questa,
offerta ad un prezzo stracciato. L’autore ha collaborato con Luca
Giordano sul finire del Seicento nell’allestimento dei giganteschi
dipinti che sfilavano nelle vie della città in occasione della festa
del Corpus Domini ed ha proseguito poi la sua attività fino al 1723.
Per conoscere più a fondo il pittore consiglio al lettore di andare
sul mio blog www.dellaragione.eu e di leggere un saggio che gli ho
dedicato.
- Artemisia Gentileschi. Giuditta e la testa di Oloferne
E concludiamo in bellezza con la Giuditta ed Oloferne
assegnata ad Artemisia Gentileschi e di autografia border line, che
parte da una base d’asta di 300.000 - 400.000 euro. La pittrice nelle
ultime aste ha sempre raggiunto aggiudicazioni da record e siamo certi
che avverrà così anche questa volta, per cui se siete ricchi sfondati
vi invito a prenotare un volo per Vienna per partecipare alla gara,
altrimenti se siete solo sfondati, vi consiglio di contentarvi della
lettura del mio articolo e di ammirare più volte le splendide foto che
lo accompagnano.
Achille della Ragione