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A QUEL PAESE: RETROSPETTIVA DI ROGELIO LOPEZ CUENCA


martedì 16 marzo 2021 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Arte, artisti


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Nella splendida cornice dell’Accademia di Spagna al Gianicolo, dal 12 marzo al 13 giugno 2021 la Real Academia de España en Roma e Acción Cultural Española AC/E, in collaborazione con la Fondazione Baruchello e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, presentano la mostra A quel paese, prima retrospettiva in Italia dell’artista Rogelio López Cuenca, a cura di Anna Cestelli Guidi.

Realizzata nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantenario della Real Academia de España in Roma, A quel paese completa il ciclo di esposizioni che hanno avuto come protagonisti alcuni dei più talentuosi ex borsisti dell’Accademia. Dopo Gregorio Prieto e Pepe Espaliú, la retrospettiva di Rogelio López Cuenca, borsista a Roma nel 1995-1996, si compone di 16 opere fortemente rappresentative dei lavori dell’artista andaluso e del suo legame con Roma nato durante il soggiorno all’Accademia e realizzate tra gli inizi degli anni Novanta e oggi.

L’esposizione si articola in tre sedi: il nucleo più sostanzioso dei lavori potrà essere ammirato negli spazi dell’Accademia , dove verranno eccezionalmente aperti al pubblico anche la bellissima Terrazza-giardino e lo spazio di co-working, due opere alla Fondazione Baruchello a Monteverde e nello spazio pubblico della Città di Roma.

L’Assessorato alla Cultura del Comune oltre a patrocinare l’iniziativa, ha messo a disposizione alcuni dispositivi pubblicitari dove saranno installati manifesti, adesivi e segnali urbani realizzati dall’artista. A quel paese si compone di pitture, installazioni, video, testi editoriali che illustrano alcune delle problematiche fondamentali e ricorrenti nella ricerca di López Cuenca, quali il viaggio, le politiche migratorie, la memoria storica, la speculazione urbana e la spettacolarizzazione della cultura in funzione del turismo, nel tentativo di sovvertire l’ordine costituito e aprire gli occhi sul “capitalismo delle immagini”.

Il filo conduttore di tutte le opere, pur con tecniche e materiali sempre diversi, è un’indagine sul linguaggio, sulla parola, sulla sua tradizione e traduzione. L’artista gioca sui doppi sensi, sulla fonetica, sullo scarto di significato tra la parola scritta e l’uso verbale. Il titolo, A quel paese, nell’ambiguità semantica diventa esortazione, imprecazione, invito, è l’esempio concreto di cosa si intenda per “campo poetico espanso” e che è la caratteristica principale del lavoro di López Cuenca.

Come specifica la curatrice, Anna Cestelli Guidi: “La sua ricerca forza i limiti delle narrazioni dominanti, i suoi interventi sono dispositivi di sabotaggio che ostacolano e tendono a scardinare il senso comune per smascherare le dinamiche che sottendono alle narrazioni egemoniche date per naturali, sia nell’ambito politico che socioculturale. La parola e il testo scritto sono elementi fondamentali del lavoro e del pensiero poetico di López Cuenca”. Unendo segni e disegni, manipolando sia il gesto grafico che i significati diversi tra parole e immagini, López Cuenca ha l’intento di ridestare le coscienze dal torpore, di svelare i condizionamenti sovrastrutturali della società massificata, catalogata e omologata.

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Marca Picasso

Tra le opere anche la Mappa di Roma, il sito web realizzato da López Cuenca durante il suo secondo soggiorno nella Capitale nel 2007, sempre insieme a Anna Cestelli Guidi e Carla Subrizi, presidente della Fondazione Baruchello, e tradotto in materiale fisico per la mostra. Frutto di workshop e laboratori inclusivi e collettivi realizzati in collaborazione con gli studenti del corso di Storia dell’arte contemporanea tenuto da Carla Subrizi presso la Sapienza Università di Roma, la Mappa si presenta come una sorta di cartografia alternativa della città, che non ha lo scopo di istruire e informare, piuttosto di suscitare dubbi, far emergere contraddizioni e confronti con punti di vista differenti, rileggere il tessuto urbano e sociale dell’Urbe.

L’esposizione ha un catalogo bilingue in italiano e spagnolo con all’interno un’intervista all’artista da parte della curatrice, testi di Marco Baravalle, Charles Bernstein, Maria Salgado e Carla Subrizi per approfondire la figura di López Cuenca nel contesto dei suoi contemporanei.

È in programma per il mese di aprile o maggio anche un seminario Altercatografia, a cura di López Cuenca per giovani artisti e studenti di Belle Arti che tenterà di ampliare il lavoro della Mappa di Roma. Viste le nuove disposizioni che il 15 marzo faranno chiudere tutti i Musei a Roma, la mostra sarà visitabile non appena le autorità permetteranno la riapertura. La Real Academia de España en Roma fu creata nel 1873 e ha svolto e svolge un ruolo fondamentale nella formazione di generazioni di artisti e intellettuali spagnoli ed è tuttora uno strumento essenziale nella politica culturale spagnola all’estero. Istituzione dipendente direttamente dall’Amministrazione Generale dello Stato all’estero ha l’obiettivo primario di contribuire alla formazione artistica e umanistica di creatori, restauratori e ricercatori di cultura spagnola in Italia, e contribuire agli scambi tra le culture di Italia, Spagna e Paesi dell’America Latina.

La Fondazione Baruchello è nata nel 1998 per volontà di Gianfranco Baruchello e Carla Subrizi. È il risultato della donazione che Baruchello, a quaranta anni di attività artistica, un’impresa culturale destinata al sostegno e alla sperimentazione dell’arte contemporanea. Una Sede della Fondazione si trova alla periferia di Roma, nel Parco di Veio, in un ampio parco, su un territorio originariamente attraversato dall’antica strada che collegava Veio a Sacrofano. Altra sede si trova invece nel centro di Roma, in Via del Vascello, non lontano dal Gianicolo. Uno spazio per collegare e incrementare le attività e i progetti sul territorio, attività in progress, workshop, inchieste ed incontri con una concezione dell’arte quale strumento di costruzione per nuove forme di dialogo e di partecipazione.