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M.HOUELLEBECQ:IL FUTURO DELL’UMANITA’

I pericoli del progresso scientifico e tecnologico
mercoledì 3 giugno 2020 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri


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Negli anni’40 George Orwell aveva previsto nel suo libro “1984” (Ninteen eighty four) un futuro inquietante per l’Umanità, omologata e resa schiava da un terribile dittatore, il Grande Fratello.

E così in tempi di Covid 19 e sospetti su virus creati in laboratori scientifici, ci chiediamo con preoccupazione cosa potrebbe accadere, se i progressi di scienza e tecnica non dovessero avere come obiettivo il bene degli esseri umani. Ci son venuti in mente, pertanto, i romanzi di Michel Houellebecq, pseudonimo di Michel Thomas, scrittore poliedrico, nonché regista e sceneggiatore, considerato uno dei più importanti rappresentanti della letteratura francese contemporanea, anche se molto discusso e non da tutti apprezzato. Ricordiamo che i suoi libri sono stati tradotti e pubblicati anche in Italia da Bompiani.

Cresciuto fino a sei anni in Algeria, Michel venne poi affidato dai genitori alla nonna paterna, Henriette Houellebecq, convinta comunista, della quale adottò il cognome. Conseguita la laurea in agraria nel 1978, subito dopo si iscrisse all’École nationale supérieure Louis-Lumière, nella sezione cinema, lasciata nel 1981.Si sposò ebbe un figlio, Étienne, ma poi divorziò e cadde in depressione.

Lavorò in seguito per 3 anni come informatico presso la Unilog, fonte di ispirazione per “Estensione del Dominio della Lotta” (L’extension du domaine de la lutte), il suo primo romanzo pubblicato nel 1994 in cui afferma che” il liberalismo economico è l’estensione del dominio della lotta a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali”.

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Orwell

Nel 1998 pubblicò con grande successo “Le Particelle Elementari” (Les particules élémentaires), romanzo che ispirò nel 2006 il film tedesco Elementarteilchen, diretto da Oskar Roehler, vincitore di un Orso d’argento. Il libro racconta la storia di due fratellastri Michel Djerzinski e Bruno Clément: il primo è uno scienziato che sogna di riuscire a clonare gli esseri umani per poter garantire loro una vita perfetta, mentre il secondo, insegnante e maniaco sessuale, entra ed esce dalle cliniche psichiatriche. Insomma due personaggi- simbolo di una civiltà occidentale decadente e agonizzante.

Nel 2001 venne processato per islamofobia, vinse la causa, ma lasciò la Francia. Si risposò e visse per diversi anni in Irlanda, trasferendosi poi in Spagna e tornando solo nel 2012 in Francia, dove vive ancor oggi e continua a scrivere.

Nel 2005 apparve il suo romanzo “La Possibilità di un’ Isola (La possibilité d’une île)sostenuto da un gran battage pubblicitario dell’editore Fayard, un libro in cui l’autore, sempre analizzando la crisi del suo tempo, prefigura un futuro dominato dalla clonazione adottata dagli esseri umani per sfuggire a sofferenza, vecchiaia e morte, rinunciando a passioni, sentimenti ed emozioni.

Lo scrittore venne anche a Napoli alla Libreria Feltrinelli di via S. Caterina per presentare il libro e la sottoscritta, scioccata da quanto egli affermava, gli chiese per quale motivo intravedesse un futuro così inquietante per l’Umanità. Pallido, magro, sguardo sfuggente e un piuttosto ambiguo, mi rispose dicendo che perfino in Paesi molto religiosi e cattolici, come Irlanda e Spagna, aveva notato una deriva di valori etici e culturali, una ricerca edonistica di piaceri, un’ossessione per sessualità, cura del corpo e rifiuto della vecchiaia. Pensai alla “pecora Dolly” che suscitò tanto scalpore nel 2003, primo animale clonato dal Roslin Institute in Scozia, seguito da molti altri in campo zootecnico. Considerai con orrore la possibilità di clonazione per esseri umani

Comprai il libro che nel risvolto anteriore di copertina veniva così presentato: “In un futuro inquietante, dominato da cloni che sembrano aver pagato l’immortalità con la perdita della capacità di ridere, piangere e provare emozioni autentiche, due misteriosi personaggi, Daniel24 e Daniel25, trovano i diari del loro "originale", Daniel1, vissuto ai nostri giorni. La lettura commuoverà molto Daniel25 che conoscerà così la sofferenza, distruggendo il sogno dell’immortalità dei suoi creatori. Provocatorio, ironico, il romanzo di Michel Houellebecq è una riflessione sul senso della vita che viviamo e sulla possibilità di replicarla”.

In effetti il libro descrive un futuro dominato da progresso scientifico ed esseri umani clonati simili a robot, i Neoumani, costretti a leggere i resoconti dei loro predecessori per non perderne la memoria. Daniel 25 legge la biografia di Daniel 1, attore comico cinico e sarcastico, vissuto nel nostro tempo tra avventure erotiche, matrimoni falliti ed esperienze nella setta degli Elohimiti che sognano l’immortalità con l’aiuto del progresso scientifico. Incontra l’amore solo quando conosce Isabelle con la quale vive un periodo felice, purtroppo conclusosi per l’incapacità di accettare vecchiaia e declino fisico.

Daniel 1 alla fine si suicida, lasciando una struggente poesia dedicata a Isabelle, una poesia che sembra comunque racchiudere una speranza, la possibilità di un’isola. Leggendola Daniel 25 decide di uscire dalla vita programmata e asettica dei Neoumani per intraprendere un viaggio nei territori degli ultimi sopravvissuti dell’antica razza umana, ma rimane deluso dal loro modo di vivere ormai in totale incivile regressione, in territori desolati e devastati. Il suo viaggio allora termina nel nulla di ciò che una volta era il mare

Ed ecco i bei versi di Daniel 1: Vita mia, vita mia, mia antichissima vita, mio primo voto mal richiuso, mio primo amore infirmato, sei dovuta ritornare. Ho dovuto conoscere ciò che la vita ha di migliore, quando due corpi gioiscono della loro felicità e si uniscono e rinascono senza fine. Divenuto totalmente dipendente, conosco il tremito dell’essere, l’esitazione a sparire, il sole che colpisce al limitare E L’AMORE IN CUI TUTTO È FACILE, IN CUI TUTTO È DATO NELL’ATTIMO; ESISTE IN MEZZO AL TEMPO LA POSSIBILITÀ DI UN’ISOLA.

In un mix di fantascienza, eccessivo erotismo e nichilismo, Michel Houellebecq sollecita domande su progressi scientifici e tecnologici, clonazione, vecchiaia, vita e morte, esistenza di Dio e infine, in modo inaspettato… ecco apparire nel suo romanzo l’AMORE, l’unica possibilità in un immenso squallore.

E concludiamo ricordando ancora“1984” di Orwell e citando le parole di Winston che torturato e in procinto di essere omologato, dice al suo aguzzino: “Non so come, ma qualcosa vi sconfiggerà, lo so che fallirete. C’è qualcosa nell’universo che voi non riuscirete mai a dominare: LO SPIRITO DELL’UOMO!”.

Giovanna D’Arbitrio