Il film si attiene alla trama del romanzo ambientato in Inghilterra all’inizio dell’800, raccontando la storia della la ricca Emma Woodhouse (Anya Taylor-Joy), orfana di madre, che passa le giornate tra assistenza al vecchio padre, pettegolezzi e futilità. Dopo il matrimonio di Miss Taylor, trova una nuova amica in Harriet Smith (Mia Goth), una ragazza abbandonata da ignoti genitori, ma istruita e ben educata in un collegio.
Anche se Emma al momento non ha alcuna intenzione di sposarsi, ha l’ossessione di combinare matrimoni influenzando le scelte altrui: quando scopre che il signor Robert Martin, un contadino del signor Knightley (Johnny Flynn), cognato di sua sorella, ha chiesto ad Harriet di sposarla, convince Harriet a rifiutare la proposta per incoraggiarla ad accettare la corte del signor Elton, non sospettando che questi invece sia innamorato di lei.
La situazione si complica quando arrivano alcuni membri molto discussi dalla loro cerchia sociale: Jane Fairfax, nipote della signora Bates, Frank Churchill, figlio del signor Weston dal suo primo matrimonio e la moglie del signor Elton che riappare all’improvviso dopo un viaggio. Innamorata a livello inconscio di Mr. Knightley anche se con lui spesso litiga, Emma cade in preda alla gelosia dopo l’arrivo della bella Jane.
Tra manipolazioni, dichiarazioni d’amore, inganni e sotterfugi, la vita di Emma procede tra alti e bassi, finché non prenderà coscienza del suo amore per Mr. Knightley, mentre per fortuna anche negli altri si fa chiarezza su veri sentimenti e legami affettivi.

- Jane Austen
L’Inghilterra della borghesia e nobiltà rurale d’inizio Ottocento è raffigurata come un mondo idilliaco dai colori pastello (fotografia, Christopher Blauvelt), un mondo che si rivela frivolo e artificioso, fatto di feste danzanti, apparenze e verbosità che celano la vera essenza delle persone, scolpite dalla Austin con la sua sottile ironia. Significativo l’incipit del film che cita il romanzo per descrivere Emma: “Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun anni senza subire alcun dolore o grave dispiacere”.

Anche se in passato diverse sono state le versioni cinematografiche e televisive del libro, il film di Autumn de Wilde è buon film, benché la regista sia un’esordiente. Valida anche la sceneggiatura di Eleanor Catton, basata su dialoghi brillanti e caustici, caratteristici della scrittura di Jane Austen, notevole la scenografia di Kave Quinn, belli i costumi di Alexandra Byrne.
Bravi gli attori: Anya Taylor-Joy, Johnny Flynn, Josh O’Connor, Callum Turner, Mia Goth, Miranda Hart, e Bill Nighy. Byrne.
Da evidenziare alcune battute femministe tratte dal romanzo, come “finché gli uomini non si innamoreranno di colti intelletti anziché di volti leggiadri, una ragazza graziosa come Harriet avrà la certezza di essere ammirata e ricercata” oppure quella rivolta ad Harriet ”mi sbaglierei di molto se il tuo sesso, in generale, non trovasse le più alte pretese che una donna possa possedere”. E malgrado lo scorrere di qualche secolo, per le donne ancora appare irto di difficoltà il cammino verso le pari opportunità.
Un mondo lontano quello di Emma che oggi tuttavia ci apparve perfino invidiabile, se consideriamo gli attuali drammatici problemi
Giovanna D’Arbitrio