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LEGGENDE DI UMANI E LUPI

di Andrea Forte & Vivi Lombroso
venerdì 21 febbraio 2020

Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Circola fra gli umani la storia la cui morale vorrebbe dimostrare come la menzogna non convenga a nessuno, in ultima analisi neppure al mentitore

La storia poggia sul personaggio del pastorello furfante, che si divertiva ogni tanto a beffare i compaesani urlando improvvisamente al lupo ! al lupo ! ancorché non ve ne fosse alcuno, e quindi godeva facendoli accorrere da tutte le parti in suo aiuto praticamente a vuoto. Uno scherzo scemo – direte voi - e soprattutto deleterio, perché a causa di ciò non solo tutti interrompevano le proprie faccende e perdevano tempo a raggiungere il gregge etc. etc., ma anche perché costoro ad un certo punto non credettero più ovviamente al pastorello scherzomane talché, un giorno in cui i lupi arrivarono davvero, si mangiarono lui e le pecore.

E allora ?... sotto un certo aspetto, allora niente. D’altro canto circola fra i lupi una storia, la cui morale vorrebbe dimostrare qualcosa di diverso. Se vi interessa, ve la racconto; se non vi interessa, ve la racconto lo stesso.

La storia per così dire lupigna poggia sul personaggio di un lupacchiotto furbacchione, che però era anche pigro, cioè non gli andava di correre ed agitarsi: passeggiare, trotterellare, ancora ancora, ma correre – per esempio a perdifiato – proprio no. Che volete, era un modello così. Questi dunque si divertiva ogni tanto a beffare i compagni di branco ululando improvvisamente all’uomo ! all’uomo ! ancorché non ve ne fosse alcuno, e quindi godeva facendoli scappare da tutte le parti praticamente a vuoto.

Il lettore attento avrà già notato la differenza tra le due storie: in quella umana il falso allarme fa accorrere tutti sul luogo del presunto pericolo, in quella lupigna invece fa scappare tutti dal luogo del presunto pericolo. Il perché resta facilmente intuibile: i lupi avevano imparato a proprie spese che gli umani – non si sa con quale strana magia – riuscivano a ferire, fracassare ossa e talora addirittura uccidere… a distanza: riuscivano cioè a far volare strani bastoncini e pietre, forgiati in modo che inseguivano i lupi, e quasi sempre li raggiungevano infliggendo loro dolore e morte.

Gli umani non usavano unghie e denti, evitavano sempre di combattere con loro, e quindi erano sempre dei vinti in partenza: eppure – per quella strana magia degli oggetti volanti – erano quasi sempre i lupi a lasciarci la pelle. Per questo essi scappavano solo all’idea che si stessero avvicinando i maghi umani.

Dunque lo scherzo del lupacchiotto furbacchione funzionava, ed ogni volta lui mugolava e ridacchiava. E funzionava sempre, perché i lupi – a differenza degli umani dell’altra storia – sono molto prudenti: anche se l’allarme risultava falso ormai da tante volte, tuttavia non poteva esser ignorato semplicemente perché ogni volta poteva essere quella in cui sarebbe risultato vero.

Sennonché un bel giorno effettivamente il lupacchiotto furbacchione avvertì che si stava avvicinando un branco di maghi umani in formazione di caccia. A questo punto – direte voi – getterà immediatamente l’allarme ai compagni del proprio banco e sarà finalmente ben giustificato.

E invece no: proprio questa volta che era vera, il lupacchiotto furbacchione si guardò bene dall’emettere il più piccolo rumore, anzi fece finta di continuare a sonnecchiare. Così gli umani poterono avvicinarsi silenziosamente fuori vento e quindi sorprendere il branco dei lupi.

Ci fu una confusione indescrivibile: rami che si spezzavano, oggetti micidiali che volavano per ogni dove, uomini che urlavano all’inseguimento, lupi che ululando scappavano da tutte le parti… C’erano anche i soliti eroi: singoli umani che pretendevano di catturare tre lupi in una volta, singoli lupi che pretendevano di sventrare tre umani con un morso, e così via. Comunque la confusione era al massimo del possibile.

In tutto questo caso, un osservatore che avesse guardato la scena dall’alto avrebbe visto (mentre i due branchi erano tutti impegnati a fermarsi per duellare, oppure a sparpagliarsi chi fuggendo e chi inseguendo)… ebbene avrebbe visto il lupacchiotto furbacchione allontanarsi tranquillamente trotterellando con grande compostezza.