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COL FIATO SOSPESO AL TEATRO CIAK IN LA SCALA A CHIOCCIOLA

di ALESSANDRA MILLEFIORINI
martedì 11 febbraio 2020



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DALL’8 FEBBRAIO AL 01 MARZO 2020

Il teatro Ciak è ormai la sede degli spettacoli “noir” e dopo “Nodo alla Gola” e “Delitto Perfetto” arriva “ La scala a chiocciola”.

Giallo a tinte forti la pièce è la trasposizione teatrale di uno dei classici del genere scritto da Ethel Lina White nel 1933. La storia venne portata sul grande schermo nel 1946 da Robert Siodmarck e la grandissima Ethel Barrymore venne candidata all’Oscar quale attrice non protagonista per la parte di Lady Warren.

La regia è affidata alla bravissima Anna Masullo che intesse trama e ordito in modo cosi’ avvincenti da avvolgere lo spettatore nella grigia ed inquietante atmosfera della casa di campagna della famiglia Warren nel New England, dove si svolge l’azione.

La narrazione (tutto si svolge in 24 ore) svela uno alla volta i caratteri e le paure dei protagonisti. Helen la protagonista (Martina Carletti) ha 19 anni, ed è una ragazza piccola di statura, con un fisico minuto, un vero scricciolo, pallida di carnagione, dai capelli rossi luminosi e soffici. Lavora come ragazza alla pari nella grande residenza di campagna "Summit".

Il padrone di casa il Prof. Warren vive dei suoi studi di antropologia ed è convinto che le ragazze prive di cultura e di educazione siano un peso per la società e per tale motivo non debbano riprodursi per non dare vita ad una progenie egualmente indegna di vivere.

La sorella Blanche, insigne studiosa, è una donna intrappolata nella sua vita e nelle mura di casa da cui non riesce ad evadere. Neppure il suo amore ossessivo per Stephen Rice, allievo del fratello, dal quale non è ricambiata, riescono a scuoterla dal peso della famiglia. Che nasconde dei segreti agghiaccianti.

Intensi e fisici i dialoghi tra Blanche e Steven accompagnati da una coreografia di passi, che sfociano in una sorta di duello d’amore che vedrà, poi, la donna soccombere.

Interessante in quanto a cinismo ed androginia il personaggio della infermiera portata in scena con profondità ed ironia dalla bravissima Silvia Siravo.

Su tutti domina, anche dal punto di vista scenografico, Lady Warren impersonata da un bravissimo Franco Sciacca che è presente in scena anche quando non proferisce parola. La sua presenza pervade la narrazione come una sorta di nume tutelare della casa. E sarà proprio Lady Warren – personaggio non protagonista ma centrale nella storia - ad interrompere la macabra serie di delitti perpetrati nella famiglia.

La musica e le luci sottolineano i punti in cui il climax raggiunge l’apice. Da vedere con tutta la famiglia per una serata all’insegna del “noir” con eleganza.

Alessandra Millefiorini.

 

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