Potremmo dire che è nata una nuova coppia del teatro italiano: Nino Formicola e Max Pisu, entrambi in forma smagliante, sono i protagonisti di questa celebre e dinamica commedia di Francis Veber.
La storia narra di alcuni rappresentanti dell’alta borghesia parigina, snob e sbruffona, che hanno trovato il modo di divertirsi alle spalle dei più "deboli": ognuno di loro dovrà invitare a cena, ogni martedi sera, un "cretino" inconsapevole incontrato nel corso della settimana e, a fine serata, eleggerne il "vincitore".
Pierre Brochant (Nino Formicola), editore di successo, crede di avere trovato il cretino per eccellenza in Francois Pignon (Max Pisu), impiegato del Ministero delle Finanze. Un uomo simpatico e stralunato che dedica il suo tempo a costruire modellini con i fiammiferi per sfuggire alla solitudine.
Brochant, incastrato in casa con il colpo della strega, si troverà a trascorrere la giornata con Pignon che con candore e simpatia ne combinerà di tutti i colori.
Veber sceneggiatore e regista di grandi commedie francesi come "Il vizietto", "La Capra" e "L’apparenza inganna" ha costruito una storia semplice fatta di equivoci con una girandola di gags irresistibile.
La cattiveria alla base della cena dei cretini c’è ma non è mai tagliente; anzi è un plus che rende la commedia più frizzante. Allegro, a tratti esilarante, e con dialoghi velocissimi e mai volgari lo spettacolo parla del metro di misura adottato da chi si crede intelligente per stabilire chi è cretino.
Per giungere alla conclusione che vi è una differenza sostanziale tra chi è costituzionalmente cretino ( vedi l’ispettore delle tasse) e chi si comporta da cretino perché in preda ad emozioni fuori controllo.
Alla fine Pignon non ricade in alcuna delle due categorie essendo, invece, un uomo semplice forse un po’ invadente ma con un grande cuore che intenerisce anche il ruvido e cinico Brochant.
Il ritmo frizzante della pièce tiene lo spettatore piacevolmente inchiodato alla poltrona.
- I Protagonisti