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NELLA ROMA DI NAPOLEONE 1809-1814

Museo Napoleonico dal 19 dicembre 2019 al 31 maggio 2020
giovedì 19 dicembre 2019 di Roberto Benatti

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Per iniziare diamo un contesto storico che introduce la mostra. Nel 1808 Roma è occupata dall’esercito francese. Dopo un anno la città è annessa e dichiarata, dopo Parigi, seconda città dell’Impero napoleonico. Al figlio dell’imperatore è dato il titolo di Re di Roma. Il papa è fatto prigioniero ed esiliato. Il Quirinale è trasformato per accogliere Napoleone. Per cinque anni Roma rimane in attesa di un Imperatore che non arriverà mai.

Sono esposte cinquanta opere inedite e poco conosciute con l’intento di ricostruire il volto progettuale della Roma napoleonica. L’esposizione è a cura di Marco Pupillo ed è promossa da Roma Capitale.

Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: la Roma di Napoleone, le celebrazioni romane per la nascita del Re di Roma, gli scavi archeologici e il volto della città; sono esposti i progetti grandiosi che, nel segno del recupero dell’antico, avrebbe dovuto caratterizzare il volto di una nuova Roma (statue, archi di trionfo, ponti, cimiteri extra-urbani e scavi archeologici). Accanto a questi, i progetti di rinnovamento urbanistico di ampie zone della città (passeggiate del Pincio, del Campidoglio e dell’area Flaminia – la “Villa Napoleone” sistemazione degli argini del Tevere), che videro coinvolti architetti romani come Camporese, Valadier e Stern, e francesi come Berthault e Gisors.

Anche Il Quirinale fu rinnovato per ospitare la venuta di Napoleone, attesa nel 1812. I concitati eventi militari della guerra europea non gli permetteranno mai di raggiungere la città.

Nel gennaio 1814 un colpo di stato militare pone fine al governo francese. Entrano a Roma le truppe napoletane di Murat, il cognato di Napoleone passato al campo avverso. Il 24 maggio Pio VII rientra trionfalmente in città ristabilendo l’autorità pontificia sull’Urbe.

Gli scavi archeologici dei monumenti più rappresentativi sono in gran parte affidati all’Accademia di San Luca guidata da Antonio Canova. La serie di quattro incisioni di Bartolomeo Pinelli documenta l’importante intervento di scavo e ripristino al Foro Romano dei resti del tempio all’epoca ritenuto di Giove Tonante ma in realtà di Vespasiano. Sotterrate per due terzi dell’altezza, le tre colonne sono liberate e rimesse in asse nel 1811 grazie a un imponente macchinario progettato dall’architetto Giuseppe Camporese.

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Pinelli. Re di Roma

Anche il Colosseo è oggetto di una estesa campagna di restauro. Gli scavi all’interno dell’arena (1811-1813) riportano alla luce le sottostrutture, come si vede nell’incisione di Angelo Uggeri.

Scavi e demolizioni di case ed edifici religiosi isolano e valorizzano la Colonna Traiana e permettono di rinvenire i resti della basilica Ulpia. Un’incisione di Uggeri raffigura in primo piano i salariati romani impiegati nell’opera, non solo uomini ma anche donne e bambini. Le altre due sue composizioni mostrano l’aspetto dell’area dopo la caduta di Napoleone, quando si completano i lavori con il cosiddetto “recinto di Pio VII”.

Alla caduta dell’Impero napoleonico gli ambiziosi propositi urbanistici risultano realizzati solo in piccola parte.

Nell’area Flaminia, tra Ponte Milvio e Piazza del Popolo, si prevede la creazione di un’ampia passeggiata pubblica chiamata Villa Napoleone. A Giuseppe Valadier è affidata nel 1809 la sistemazione della zona antistante al ponte.

Anche per l’area archeologica centrale, dal Campidoglio fino al Colosseo, è previsto un percorso denominato Giardino del Campidoglio. Per realizzare il Giardino del Grande Cesare si progetta di collegare tramite rampe la Piazza del Popolo al Pincio e di creare una passeggiata fino a Villa Medici.

Stern è incaricato di mettere in sicurezza le rive del Tevere, demolendo fabbricati e costruendo nuovi argini. Si prevede la creazione di un nuovo ponte dove era quello distrutto di Orazio Coclite (Ponte Sublicio).

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Pianta del fiume Tevere

Una mostra particolare e inedita, viene rappresentato un momento storico creativo di grande vivacità. I propositi francesi di modernizzare e laicizzazione della città, accanto alla storia millenaria di Roma ci lasciano nella memoria un buon ricordo di uno fra i tanti tentativi intrapresi, ma che non sono ancora maturati completamente. Restiamo speranzosi e fiduciosi. Uno spaccato di storia inedita.

Museo Napoleonico Piazza di Ponte Umberto I, Roma

Orario Da martedì a domenica ore 10.00 - 18.00 24 e 31 dicembre ore 10.00 - 14.00
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Giorni di chiusura: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Biglietti Ingresso gratuito

Info Mostra 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00) www.museonapoleonico.it, www.museiincomuneroma.it

 

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