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VALADIER E LO SPLENDORE DEL NEOCLASSICISMO

NELLA ROMA DEL ’700
sabato 2 novembre 2019 di Roberto Benatti

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Dal 30 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 alla Galleria Borghese

La Galleria Borghese ospita la grande esposizione dedicata a Luigi Valadier, celebre orafo, argentiere e bronzista italiano del suo tempo, tra le menti più brillanti e creative al servizio del principe Marcantonio IV Borghese. Artista di casa, connotò gli arredi della Villa Pinciana, riconosciamo nelle quadrature degli specchi, nei motivi decorativi che si susseguono, nel trionfo della varietà dei colori, l’evoluzione di quel tardo barocco che porterà ad un linguaggio nuovo. Quel neoclassicismo che anche attraverso l’opera di Valadier troverà un linguaggio nuovo, creativo, moderno.

Concesse da importanti istituzioni internazionali e da collezioni private, le opere esposte, costituiscono un insieme sorprendente, con pezzi di assoluta eccezionalità come le monumentali lampade d’argento per il santuario di Santiago de Compostela. Partite da Roma nel 1764 e mai più rientrate, prima di questa occasione, né mai prestate in precedenza, saranno esposte a una distanza molto ravvicinata rispetto alla loro posizione ordinaria. Infatti, trovandosi nel santuario a decine di metri d’altezza è molto difficile poterle ammirare da vicino e fotografarle.

Anche l’imponente bronzo del San Giovanni Battista dal Battistero San Giovanni in Fonte al Laterano, restaurato in occasione della mostra, è esposto per la prima volta al di fuori della sua nicchia ed è visibile nelle sue parti usualmente nascoste.

Nel percorso espositivo sono presenti tutte le tipologie e le tecniche artistiche con cui si è misurato il grande artista, e la varietà è illustrata da una grande quantità di oggetti per ciascuna tipologia. Opere sacre come il servizio per pontificale del Cardinal Orsini da Muro Lucano o le statue di santi dall’altare della cattedrale di Monreale; i bronzi riproducenti statue antiche realizzate da Valadier per sovrani e principi europei, provenienti dal Louvre; preziosi oggetti di arredo, dai servizi da tavola agli orologi, ai bronzetti, fino al mirabile sostegno in marmo, bronzo e cristallo di rocca del cammeo di Augusto, eseguito per il Museo Sacro e Profano in Vaticano. Senza dimenticare la bellissima ricostruzione del tempio di Iside a Pompei per Maria Carolina d’Austria, dal Museo di Capodimonte.

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Disegno rinfrescatoio

Una sezione rilevante è dedicata ai disegni, strumento fondamentale per comprendere l’evolversi del processo creativo in Valadier: dall’ideazione alla realizzazione dell’opera. La sezione include il prezioso album della Pinacoteca Comunale di Faenza, per la prima volta interamente catalogato e pubblicato in occasione della mostra, del quale è visibile una selezione di disegni attraverso riproduzioni digitali. I disegni offrono anche la testimonianza di opere oggi disperse. È il caso del servizio in argento dorato realizzato per i Borghese, che vediamo qui riunito eccezionalmente nei pochi oggetti giunti fino a noi.

Luigi Valadier nasce nel 1726, il padre era un argentiere francese stabilitosi pochi anni prima a Roma, dove raggiunse notevole fama. Erede dell’attività paterna nel 1759, Luigi si afferma presto per l’innovazione della sua arte. Risalgono a quegli anni i primi lavori eseguiti per i Borghese: il rifacimento della cappella di famiglia in Santa Maria Maggiore e di quella del SS. Sacramento in Laterano. Da quel momento l’artista presta la sua opera per la famiglia per oltre un venticinquennio, fino alla sua morte avvenuta nel 1785.

Il pregio di Valadier è quello di aver creato uno stile che dominerà l’Europa tra il Settecento e l’Ottocento e farà di Roma il centro dell’Arte figurativa Europea da Caravaggio a Bernini, da Canova a Valadier riuscendo a trasformare l’ineffabile nel portabile, stupendo per la capacità di passare nelle sue opere dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande: dagli arredi di pregio alla statua di Antinoo del Louvre.

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Riduzione tempio di Iside a Pompei

Il Museo custodisce, tra l’altro, i capolavori dell’artista come: l’Erma di Bacco e la coppia di Tavoli dodecagonali. Di sua fattura sono anche i preziosi dettagli ornamentali che qualificano il camino della Sala XVI della Galleria e le quattro colonne in granito e bronzo dorato ora esposte nella Sala XIV.

Una mostra che evoca principi morali e una sacra ammirazione per la preziosità dei materiali esposti, il concetto di fasto, come suggerisce la curatrice Anna Coliva, viene trasmesso all’allestimento della mostra che vuole rendere evidente quell’idea di brillantezza e sfarzo tipica di Valadier e del Neoclassicismo.

Galleria Borghese Piazzale Scipione Borghese 5 Roma tel. 06 8413979 E mail: ga-bor@beniculturali.it www.galleriaborghese.it

 

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