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RACCONTI ITALIANI GOTICI E FANTASTICI

A cura di Dario Pontuale. Blackdog 2019
venerdì 19 luglio 2019 di Andrea Comincini

Argomenti: Recensioni Libri


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Una passeggiata tra le pagine della paura La letteratura gotica italiana in una nuova raccolta

Una porta cigolante, lo sferragliare di una catena arrugginita, un castello diroccato: chi non si è mai imbattuto in pagine dove a tali immagini non era associato anche un repentino brivido, un’ombra paurosa, uno sguardo nemico? La letteratura gotica e horror, o più semplicemente fantastica, sono lo strumento ideale per sperimentare sul lettore ogni tipo d’inquietante sensazione. Lungi dall’essere semplice intrattenimento per curiosi che cercano emozioni forti, questo genere non ha certo bisogno di avvocati difensori, e sebbene una certa critica ne discetti ancora con frivolo sospetto, è innegabile che oggi pochi oserebbero parlare di arte minore.

Oltre i confini nazionali troviamo Frankenstein di M. Shelley, oppure Il castello di Otranto di H. Walpole, o ancora autori quali J.S. Le Fanu, B. Stoker, A. Radcliffe: scrittori che ci hanno insegnato quanto grande sia la produzione a proposito, non solo in termini di libri pubblicati, ma anche per lo spessore artistico in sé. Intellettuali non appagati dalle leggi del razionalismo illuminista, ma desiderosi di indagare il lato oscuro della vita con le sue ineffabili, spesso cruente, sfumature. La letteratura fantastica scava nell’inconscio, scatenando mostri e fantasmi nascosti. Produce quel sentimento del sublime, parafrasando il Kant della Critica del Giudizio, in grado di renderci attoniti davanti alla maestà della natura, sconvolgendo quella coscienza da cui sgorgano esseri di ogni tipo.

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Cimitero highgate

Se il nord Europa è abituato a trovare sulle bancarelle molti libri gotici, magari accanto a un vecchio cimitero protestante semi diroccato e con l’erba alta, nel sud invece hanno prevalso, si sa, altri generi e costumi. O almeno, così si crede.

Con questa raccolta di testi selezionata da Dario Pontuale, critico letterario e poliedrico scrittore, la casa editrice Blackdog di Marcello Figoni rende un vero e proprio servizio pubblico: collezionando i racconti e i romanzi brevi di alcuni fra gli autori italiani più noti (Svevo, Boito, Capuana, Tarchetti, ecc.) dimostra chiaramente che la ricca tradizione dei racconti horror era ed è viva e presente anche qui da noi.

Scorrendo le pagine del volume, impreziosito dalle illustrazioni di Alex Raso, il lettore potrà immergersi in storie dove “il fantastico è rottura dell’ordine riconosciuto, eruzione dell’inammissibile in seno all’inalterabile legalità quotidiana”. A prevalere prepotentemente è il rapporto fra la scienza calcolante, fredda, logicamente determinata e l’oscurità dell’anima, delle passioni, dell’irrazionalità del mondo. Già, perché se c’è un sentiero su cui percorriamo il destino donatoci dal Caso, una via fatta di regole, convenzioni, luce e ragione – il traguardo è differente, più inquietante e incerto: mentre camminiamo, qualcosa accade, le luci si affievoliscono, e le grandi certezze sfumano.

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Copertina

La lettura, come la vita, ci conduce da granitiche certezze a luoghi gelidi, sguardi mostruosi, esperimenti di laboratori capaci di cambiare la natura umana. Scritti prevalentemente a cavallo fra due secoli, i racconti risentono ovviamente del clima positivista, ma mostrano anche il suo opposto, e cioè la crisi che presto avrebbe attraversato l’Europa – la distruzione della ragione – aprendo i battenti non solo alla psicanalisi, ma anche a quella Grande Guerra che avrebbe seppellito sotto un oceano di sangue le facili certezze a proposito di verità e progresso.

Una raccolta preziosa dunque, da far venire i brividi anche a quanti desidereranno sfogliarla sotto l’ombrellone, in una calda giornata estiva, perché troppo timorosi di leggerla a lume di candela, in una notte buia e silenziosa, quando fuori piove e da sotto il letto magari emergono inquietanti rumori…

 

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