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SABATO AL FESTIVAL DELLE SCIENZE

Roma, Auditorium Parco della Musica 8/14 Aprile
sabato 13 aprile 2019 di Comunicato Stampa

Argomenti: Arte, artisti


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Il sabato del National Geographic Festival delle Scienze si muove tra robotica e cosmo, invenzioni e scoperte:

Il National Geographic Festival delle Scienze, fino a domenica all’Auditorium Parco della Musica, entra nel fine settimana continuando a offrire occasioni per riflettere su scienza e tecnologia dal punto di vista dell’invenzione, leit-motiv di questa edizione.

Aprono la mattina due appuntamenti in programma alle ore 11: Autopsia di un oggetto con Vittorio Marchis e Davide Coero Borga (anche alle ore 16 e 18, AuditoriumArte) e Pianeti a confronto, dialogo tra Eleonora Ammannito, Valentina Galluzzi e Stefania Amici, moderate da Elisa Nichelli, che guideranno il pubblico a scoprire affinità e differenze tra il nostro e gli altri pianeti (Teatro Studio Borgna).

Il cosmo e i suoi segreti saranno al centro anche dell’incontro successivo, alle ore 12 in Sala Petrassi: moderati da Francesco Rea, durante L’Italia marziana Francesca Altieri, Alberto Battistelli, Simone Dell’Agnello ed Enrico Flamini, esponenti di quattro prestigiosi enti di ricerca scientifica, racconteranno presente e futuro dell’esplorazione del Pianeta rosso, avventura nella quale l’Italia è in prima linea.

E dopo una breve pausa, sarà il Premio Pulitzer Jared Diamond ad aprire la serie degli incontri pomeridiani. Introdotto da Telmo Pievani, con lui si parlerà delle Crisi nazionali analizzate alla luce delle crisi personali: da questo paragone partirà la prima conferenza pomeridiana, tenuta in onore del genetista, scienziato e accademico Luigi Cavalli-Sforza (ore 15, Sala Petrassi).

Quasi in contemporanea, alle 15.30 il tema centrale del Festival verrà messo in relazione con l’imponderabilità delle tante variabili di un procedimento scientifico durante L’invenzione inaspettata, con Federica Bertocchini, Eugenio Coccia e Silvia Marchesan moderate da Michele Bellone. (Teatro Studio Borgna).

Alle 17, un vero e proprio remix di creatività e ispirazione con Bill Buxton che spiegherà cosa significa Remixare le origini dell’invenzione con Simone Arcagni a fare da moderatore (Sala Petrassi), mentre la Robotica per lo spazio sarà la protagonista del dialogo tra Francesco Longo e Nikolaos Tsagarakis, moderati da Jaime D’Alessandro, che ripercorreranno la storia di avatar robotici e cyber compagni, aiutanti fondamentali e a volte famosi – chi non ricorda Hal 9000, il computer di “2001 Odissea nello spazio”? – durante molte missioni spaziali (ore 17.30, Teatro Studio Borgna).

Di fake news, come identificarle e denunciarle, si occuperanno invece Carl Bergstrom e Jevine West, alle ore 19 in Sala Petrassi moderati da Walter Quattrociocchi, seguiti poco dopo da Carlo Cellucci e Mario De Caro che chiudono le conferenze del pomeriggio con le loro riflessioni tra Invenzione e scoperta, con Jacopo Romoli nelle vesti di moderatore (ore 19.30, Teatro Studio Borgna).

Infine, l’appuntamento della serata celebra un’invenzione famosissima e “terrificante”. Alle 21 in Sala Sinopoli Tonino Battista dirige il PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble nell’esecuzione della sinfonia di Mark Grey in 4 movimenti Frankenstein, omaggio alla visione e capacità inventiva di Mary Shelley a più di duecento anni dal suo capolavoro letterario; a seguire, Mark O’ Connell, autore di Essere una macchina (Adelphi, 2018), e Agnieszka Wykowska svilupperanno i temi portanti del romanzo discutendo di Umano postumano, muovendosi lungo il sottile confine che separa promesse innovative e limiti da non varcare della moderna tecnologia.

E INOLTRE…

Continua il viaggio nella scienza da sperimentare, tra curiosità e divertenti esperimenti per esercitare creatività e spirito inventivo. A cura di INFN il laboratorio La realtà virtuale nella fisica delle particelle: nello spazio del Sound Corner, un modo per indagare l’universo, scomponendolo nei suoi “mattoncini” fondamentali, le particelle, prodotte nei grandi acceleratori e rivelate grazie a immense “macchine fotografiche”.

 

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