a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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LDVRoma
Martedì 19 febbraio in prima serata su RAI UNO, va in onda la nuova fiction che vede come protagonista Giuseppe Fiorello nel ruolo dell’imprenditore Enzo Muscia; una storia vera, realmente accaduta che ha dello straordinario.
Nella crisi permanente del nostro Paese, un uomo, Marco, riuscirà con le sue sole forze in un’impresa impossibile: salvare l’azienda in cui lavora fin da ragazzo e riassumere tutti i lavoratori che erano stati licenziati quando la ditta aveva chiuso i battenti.
Questa fiction si inserisce nel nuovo genere di racconti che la RAI porta avanti da tempo: temi sociali, attuali, di grande impatto emotivo che possono soltanto giovare in un momento in cui i valori morali e civili stanno perdendo quota…
Beppe Fiorello è un interprete straordinario.
Come ci confessa, è giunto alla conoscenza di questa storia per caso e ne è rimasto subito colpito.
Il giovane regista, Nicola Campiotti, per la prima volta in RAI, aveva parlato del suo progetto con il produttore Roberto Sessa e quindi con Giuseppe Fiorello che avendo compreso la bellezza e l’intensità della trama, ne era stato immediatamente coinvolto.
Aveva quindi conosciuto il vero personaggio del racconto, Enzo Muscia, insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, un eroe moderno, che, in un momento in cui tutto sembrava perduto, aveva realmente difeso strenuamente il lavoro e la famiglia con una solida speranza e fiducia nel domani.
Da allora, con grande entusiasmo, è iniziato il lavoro televisivo che, certamente, piacerà al grande pubblico per l’autenticità dei sentimenti e per la bravura degli interpreti tutti.
Da Sara Zanier (la moglie di Marco), a Andrea Pennacchi, a Stefano Rossi Giordani, Ad Alberto Basaluzzo, a Gianluca Gobbi, A Viola Sartoretto, a Claudia Penoni, A Gianluca Ferrato, ad Antonio Zavatteri, ad Olivia Manescalchi, ed Enrico Ianniello.
Chiediamo a Fiorello che cosa pensa del suo personaggio:
Con la mia interpretazione, cerco di infondere coraggio, attraverso una storia reale in cui tutti i personaggi hanno un loro fascino.
Il mio incontro con Enzo Muscia è stato fondamentale. Mi ha raccontato tutto. Nella sua ditta erano stati licenziati 320 operai e la situazione era drammatica. Invece di cedere alla disperazione, si era rimboccato le maniche e non si era rassegnato; aveva lottato fino allo stremo per salvare la sua famiglia e i suoi amici.
Questa fiction è un invito alla “non rassegnazione”. Bisogna inseguire il lavoro, inventarselo, non stare ad aspettare… Ci sono, in Italia, persone eroiche che molti non conoscono, ma che lottano in prima persona.
Nicola Campiotti, esordiente in questo lavoro televisivo, ci dice che, dopo una lunga gavetta, è riuscito a coronare il suo sogno di regista. Le vicende di Muscia lo hanno ispirato e riconosce che, per la sua generazione, il tema lavoro è il più importante e il più urgente
Sara Zanier afferma che il suo personaggio è una grande donna, forte e coraggiosa. Durante la lavorazione, ha provato molte emozioni ed è orgogliosa di aver preso parte a questa fiction.
Chiediamo ancora a Fiorello come sceglie i suoi personaggi
La curiosità è il mio primo istinto. Mi piace portare in luce qualcuno o qualche vicenda che merita attenzione e mi ci dedico con passione. Riguardo questa storia, mi hanno molto intrigato l’ambientazione (una fabbrica), i personaggi e le loro vicende. Il problema della perdita del lavoro è molto esteso e drammatico.
Termina qui la nostra intervista.
La fiction che andrà in onda martedì 19 è la storia di un’Italia che non si rassegna, ma che esalta il lavoro, la dignità e il coraggio, con personaggi eroi del quotidiano, forse poco noti, ma che rappresentano la parte migliore della società e che possono essere di esempio a tutti noi.