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SPERANZE DI PACE TRA POPULISMI, DEMOCRAZIE E DITTATURE DI IERI E DI OGGI

(Riflessioni sotto l’albero di Natale)
venerdì 14 dicembre 2018 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Mentre ci prepariamo al Natale tra luminarie, regali, alberi addobbati e presepi, ci colpiscono come un pugno nello stomaco eventi tragici, come il recente attentato terroristico a Strasburgo, la morte di adolescenti in una discoteca, emigranti(in particolare donne e bambini) sbattuti in strada in seguito al Decreto Sicurezza, disastri ambientali causati da inquinamento che influisce sul clima.

E così l’antica domanda ritorna quando si parla di ingiustizie sociali, ricorrenti tragedie, eccidi, guerre o altri eventi storici: “Cui prodest? A chi giova?”. Di sicuro non a pacifici esseri umani deboli ed indifesi, in particolare ai bambini.

Senza dubbio il terrorismo va combattuto, ma si spera in soluzioni condivise a livello mondiale, come interventi ONU per il mantenimento della pace, sistemi d’intelligence congiunti per utile scambio d’informazioni, supporto ad arabi democratici, strategie economico-finanziarie globalizzate più umane che rispettino persone e ambiente: tutte le strade che portano alla “PACE” vanno percorse, pur di evitare altre violenze e ulteriore spargimento di sangue.

Penso che ogni fenomeno o evento storico debba essere studiato considerando la relazione causa-effetto, passato-presente, per giungere a una visione più ampia e obiettiva. In questi tempi è innegabile la crescita di populismi e destre estremiste, non solo in tanti paesi europei un tempo saldamente ancorati a democrazia e welfare, ma anche oltreoceano negli Usa.

Esaminando allora tale fenomeno, ci poniamo le seguenti domande: Dove è nato il populismo ? Quali trasformazioni ha subito nei secoli? Oggi può rappresentare un pericolo per la democrazia?-

Secondo l’Enciclopedia Treccani “il populismo da un punto di vista storico è il nome con cui è stato designato in Occidente il movimento politico-culturale russo (narodnicěstvo) sviluppatosi nella seconda metà del 19° sec. e durato fino alla rivoluzione. In seguito il termine fu usato per designare tendenze o movimenti politici, anche assai diversi tra loro….

Malgrado le difformità, alcuni tratti comuni del populismo sono in parte riconducibili a una rappresentazione idealizzata del «popolo», per lo più inteso genericamente, con scarsa attenzione alle sue concrete determinazioni sociali e alla sua esaltazione come portatore di istanze e valori positivi, di norma tradizionali, in contrasto con i difetti e la corruzione delle élite.

Tra gli elementi comuni hanno spesso assunto un particolare rilievo politico la tendenza a svalutare forme e procedure della democrazia rappresentativa, privilegiando modalità di tipo plebiscitario, e la contrapposizione di nuovi leader carismatici a partiti ed esponenti del ceto politico tradizionale”.

A quanto pare il pericolo maggiore è rappresentato da leadership carismatica e demagogia, poiché se il leader non persegue obiettivi etici elevati e costruttivi può condurre una nazione a dittature di destra o di sinistra, come la storia stessa dimostra. Interessante a tal proposito il libro “Eros e Priapo” di C. E. Gadda che presenta dei concetti simili a quelli dei “Cavalieri” di Aristofane, a dimostrazione che la demagogia ha origini antiche. Gadda definisce “irrazionale e irriflessivo il consenso della moltitudine verso il demagogo che la seduce con la sua perentoria magniloquenza virile (priapesca).

Parimenti Aristofane assume come bersaglio comico il tiranno Cleone che diventa l’incarnazione stessa della degenerazione dei valori democratici ed etici dopo la morte di Pericle. Di ciò ho già parlato in un articolo che scrissi tempo fa per Scena Illustrata:https://www.scenaillustrata.com/publ...

Per alcuni i populismi hanno aspetti positivi poiché servono a spazzar via corruzione e false ideologie, come per Yves Mény e Yves Surel, autori di “Populismo e democrazia”, secondo i quali “tre fenomeni hanno incoraggiato l’insorgere di istanze populiste: la globalizzazione, che provocando una crisi del ruolo dello stato e delle nazioni ha destabilizzato le forme tradizionali della politica; la crisi del potere decisionale delle élite tradizionali e la conseguente riduzione dei vincoli elettorali; l’emersione della corruzione nei regimi politici occidentali. Il populismo non si è mai presentato come antidemocratico, anzi si propone di rigenerare la democrazia, ripulendola da tutte le sue scorie per tornare ai veri principi e valori”.

A tali cause si potrebbe aggiungere anche la crisi dei partiti di sinistra destinati a indebolirsi in un mondo globalizzato tutto centrato su incremento di profitti e non certo su equità sociale. Comunque anche se le cause sono state individuate, tra gli attuali leader populisti non vediamo personaggi costruttivi e di grande spessore culturale e umano. Ci preoccupano, inoltre, alcune caratteristiche comuni che vanno ben al di là della lotta contro l’Establishment: deliranti nazionalismi, xenofobia, egoismi e muri che mettono in pericolo la democrazia e l’Ue.

Considerando gli attuali gravi problemi che affliggono il mondo, i crescenti estremismi politici potrebbero essere davvero pericolosi, se non si troveranno soluzioni concrete: purtroppo finora l’ottusità della corsa a denaro e potere con politiche di sfruttamento e mancanza di rispetto verso diritti umani e ambiente, può accelerare la corsa verso la distruzione del pianeta.

Bambini di etnie diverse

Si avvicina il Natale e pertanto vogliamo ancora sperare in un futuro di Pace per l’Umanità. Ci ritorna in mente la canzone natalizia di J. Lennon “Happy ‘Xmas - War is over” oppure la sua impareggiabile “Imagine” che ci invita ad immaginare un mondo pacificato e unito. Ecco Happy Xmas (War is over): https://www.youtube.com/watch?v=KYh...

 

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