Alla cerimonia interverranno, oltre all’artista, il direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, Mariarosaria Barbera, i curatori della personale, Marco di Capua e Silvia Mazza, l’ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub, lo scrittore Tahar Ben Jelloun (l’area archeologica gli dedicherà una mostra nel 2019) e il presidente de “Il Cigno GG Edizioni”, Lorenzo Zichichi.
Dopo le mostre di Mastroianni, Messina e Manzù, l’area archeologica di Ostia viene disseminata di sculture contemporanee, come i sassolini bianchi di Pollicino, che accompagnano il visitatore lungo il percorso ostiense.
A differenza dei tre grandi scultori del Novecento precedentemente esposti a Ostia, questa volta si tratta di un’artista vivente, che ha quindi interagito col sito, insieme alla direzione archeologica del Parco, per scegliere le varie opere che costituiscono il percorso espositivo.
Saranno esposti sedici bronzi della scultrice tedesca Carin Grudda, una delle più visionarie artiste concettuali contemporanee, che da anni vive in Liguria. Sculture che sono come “visioni oniriche, in cui la chiave giocosa alla maniera dadaista si è decantata della componente dissacrante, tipica del movimento artistico”, sottolinea Silvia Mazza, storica dell’arte e firma per "Il Giornale dell’Arte". “
“Bau-Miau”, “Buffone”, “Fenice”, “Il grande salto”, “Cerbero”, “Grande Re”, “Le tre Grazie”, sono alcune delle opere esposte, insieme a “Paul-Orsacchiotto seduto”, “Elfo delle fragole” (che è stata protagonista della mostra tenutasi nel Teatro greco-romano di Taormina), “Galline in corsa” e “Mr. Dog”.
“La scultrice – spiega Marco Di Capua, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Napoli - porta tra noi, in maniera ironica, la favola antica, dove ci sono animali e piante, e dove lo scenario della classicità e la realtà sono unite in un patto non infranto tra di loro, in una connessione vera; è come se la Grudda riscoprisse e ci proponesse un Eden, un paradiso perduto, dove tutte le creature, lo scenario dell’arte e dell’antichità sono uniti sullo stesso territorio scenico. Tutto questo porta la purezza della favola, dove niente è ancora corrotto, dove nulla è perduto e dove tutto ritorna: gli animali, le piante, l’ironia, il racconto, la narrazione”.
Scheda Tecnica
Titolo: “Carin Grudda. Fantasie contemporanee ad Ostia Antica”
A cura di: Marco di Capua e Silvia Mazza
Luogo: Parco Archeologico di Ostia Antica (via dei Romagnoli, 717)
Opere in mostra: Sedici Sculture
Organizzazione: Il Cigno GG Edizioni
Date: 27 Giugno 2018 – 30 Ottobre 2018
Inaugurazione: 27 Giugno 2018
Catalogo: Il Cigno GG Edizioni
Info: Il Cigno GG Edizioni, 06 6865493 redazione@ilcigno.org