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Copertina del libro

111 cani e le loro strane storie}, Emons: edizioni, 2017

Le incredibili storie del più incredibile degli amici

111 racconti sul miglior compagno dell’uomo.
giovedì 1 febbraio 2018 di Andrea Comincini

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Natura
Argomenti: Maria Teresa Carbone


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La storia dell’umanità è troppe volte un racconto monotematico scritto dal protagonista teoricamente più evoluto, l’homo sapiens, il quale fa di tutto per rubare la scena alle altre creature e farsi passare per l’unico attore sul palcoscenico terrestre, preoccupato com’è, da incurabile narcisista, di narrare la propria biografia omettendo i compagni di viaggio da sempre con lui.

A raccontarci la realtà dei fatti è un libro divertente e pieno di energia scritto da Maria Teresa Carbone, giornalista, traduttrice e molto altro ancora: “111 cani e le loro strane storie” non è soltanto una selezione di vicende incredibili, famose o particolari legate ad altrettanti amici a quattro zampe, ma una biografia umana vista finalmente da un altro punto di vista.

In queste pagine si intrecciano aneddoti più o meno celebri, ma tutti accomunati da una verità essenziale: l’uomo ha dominato e forgiato il creato perché ha avuto accanto anche il mondo animale, e quello canino in particolare ha contribuito notevolmente ai successi del padrone.

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M.T.Carbone

Strane storie, indubbiamente, ma soprattutto storie commoventi, ironiche, paradossali: nello sguardo del cane si legge non solo cosa vuol dire fedeltà, ma anche che significa amare incondizionatamente. Dalla genesi, ogni grande mitologia o evento ha trascurato l’importanza dei cani accanto agli eroi, i condottieri o le principesse, ma loro erano sempre lì, instancabilmente. Si pensi ad Argo, il cane di Ulisse, che si abbandona alla nera morte soltanto dopo aver rivisto il padrone, o a Bendicò, l’alano presente nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, unica figura positiva fra tanti personaggi negativi.(vedi)

Dal cane dei Griffin fino a quello dei Simpson, dai fumetti alla letteratura, dalla storia alle imprese da Guinness, la grandezza dell’uomo è anche la presenza del suo migliore e più fedele amico.

Maria Teresa Carbone non ci parla soltanto di cinofilia, ma ci racconta qualcosa di noi stessi: il libro è romanzo, manuale di storia, collezione di sogni e di avventure; un lavoro prezioso perché ci insegna a guardarci attorno, magari ai nostri piedi, dove è accucciato un essere piccolo o grande, arruffato o dal pelo ispido, il quale, a noi devoto, darebbe la vita per salvarci.

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San Gguinefort

111 cani e le loro strane storie” è ricco di aneddoti rari e preziosi. Per esempio in Francia il 22 agosto rimanda a Guinefort, cane custode. Il suo compito fu custodire la nobile famiglia a cui era di casa, nella Lione del XIII secolo. Un giorno il padrone, entrando nella cameretta dove c’era la culla del figlio, la trova riversa, con il bimbo a terra sporco di sangue. In preda alla rabbia e all’orrore, pensa che il cane l’abbia sbranato e lo uccide con un colpo di spada.

Poco dopo, in un momento di calma, si accorge che il bimbo è sano e scorge una serpe morta accanto al lettino: il sangue era dell’animale ucciso da Guinefort. Il grande levriero aveva salvato il piccolo dalla morte! il padrone, affranto, fa edificare una tomba per il cane, che diventa vero e proprio luogo di pellegrinaggio. La sua fama durò per secoli, e il culto venne abolito solo recentemente.

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Titina
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Rin Tin Tin

Storie vere, ma anche favole e leggende si intrecciano in queste pagine spensierate e ricche di vita, capaci di strapparci delle lacrime, a dimostrazione che noi tutti, ormai sempre più misantropi e egoisti, sappiamo ancora commuoverci davanti a un batuffolo scodinzolante, e ritornare persino indifesi come bambini se il nostro cane si allontana. L’autrice ricorda il dolore di Totò quando, sul set di Totò cerca moglie, liberato come al solito il cane dal guinzaglio, un giorno non lo vide tornare e cadde nella disperazione. Per fortuna qualche tempo dopo il segugio ritrovò il padrone, con grande sollievo del principe. Totò era lapidario a proposito: “I cani valgono più di un cristiano. Lei lo picchia e lui è affezionato lo stesso, non gli dà da mangiare e lui le vuole bene lo stesso, lo abbandona e lui è fedele lo stesso. Il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uomo”.

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Cerbero
Mosaico romano (Madrid)
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Il molosso Peritas
Il cane di Alessandro Magno

Da Titina a Rin Tin Tin, da Cerbero a Peritas, il cane di Alessandro Magno, da Laika a Hachikō, questo libro ci ricongiunge con la parte migliore di noi, quella che sa ricordarsi come la vita dell’uomo non è un viaggio solitario, ma è vissuto in compagnia, una compagnia preziosa e benedetta, che non bisogna dimenticare ma custodire e rispettare.

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Monumento a Hachikō
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Laika
 

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