Si dice, addirittura che dentro si trovi un terribile mostro…
Una spedizione guidata dallo scienziato Ceylan trovò un castello ormai ridotto in ruderi, ma non le tracce di un essere mostruoso.
Si tratta di un edificio alto tre o quattro metri e lungo un kilometro circa risalente, probabilmente, ad un’antichissima civiltà armena.
Stranamente, le mura del castello portano segni di bruciature da incendio.
Che cosa avvenne realmente?
Il mistero continua e moltissimi studiosi sono attratti dallo scoprire cosa effettivamente si nasconda sotto quelle acque.
Ma non si tratta soltanto di un solo fatto inspiegabile..
Anche da noi, in Val di Non, nel Parco Naturale dell’Adamello, un laghetto alpino nasconde, o meglio, nascondeva dei segreti.
Si colorava di rosso inspiegabilmente, in estate con il forte rialzo delle temperature.
Soltanto verso la metà del 1900, il mistero è stato risolto: si tratta della proliferazione di un’alga, la Tovellia Sanguinea che produce un olio ricco di carotene che dà un forte colore vermiglio allee acque.
Ultimamente, il fenomeno si è ridotto, non per l’aumento dell’inquinamento atmosferico, ma per lo spostamento di pascoli di mandrie che con i loro escrementi favorivano la riproduzione delle alghe.
Tuttavia, moltissimi turisti tornano ancora a visitare questo lago che conserva, ancora, tracce dell’antico colore sanguigno