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I SISTEMI AUTOPOIETICI


venerdì 2 giugno 2017 di La Redazione



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Sistemi poco evidenti di Andrea Forte & Vivi Lombroso

I sistemi autopoietici (dal greco auto poiesis, autocostruttivi) sono quei sistemi che tendono a costruirsi da sé, e tendono a mantenere costante la propria organizzazione. Tali sistemi si dividono in biologici, abiologici naturali, sintetici od artificiali, e misti.

Un sistema biologico ad esempio è la fitness, sistema biologico che tende a costruirsi da sé e a mantenersi in questa propria funzione. Cambiano le forme, da quelle protozoiche a quelle vegetali, da quelle semplici a quelle complesse come gli umani, ma l’organizzazione della fitness è sempre la stessa: produrre e preservare il patrimonio genetico, il DNA.

I sistemi abiologici naturali, come per esempio gli atomi, sono sistemi che si costruiscono da sé utilizzando materiali insiti nell’ambiente, e tendono a mantenere costante la propria organizzazione. Quando perdono qualche particella, tendono a riacquistarla, e quindi a mantenere la propria identità. I sistemi sintetici o artificiali, tipo il robot autoriparante, sono macchine che quando ha un pezzo guasto, contiene anche le istruzioni, se vengono immesse, per riparare il guasto, o costruire il pezzo da sostituire.

Poi abbiamo i sistemi misti, come ad esempio un partito. Se ci facciamo caso, un partito è un sistema che si costruisce da sé, ad un certo punto si da una fisionomia, e poi tende a mantenere costante la propria funzione. Tuttavia un partito è un sistema misto perché poggia su sistemi biologici quali per esempio i fondatori e gli iscritti, ma poggia anche su sistemi abiologici naturali, che possono essere i marmi della sede del partito stesso. Ma poggia anche su sistemi sintetici, che possono essere i soldi, i computer, i fax, i giornali.

Poi abbiamo i sistemi autoclastici(dal greco auto-clastìa, autodistruzione). Tali sistemi tendono a distruggersi da sé, e tendono a mantenere costante la propria organizzazione. Un sistema autoclastico biologico ad esempio è la follia suicida, in quanto si adopera per autodistruggersi. Ma troviamo anche un sistema autoclastico naturale, come ad esempio la costa franosa di una montagna, che è un sistema complesso per il materiale, le biologie, la sicurezza etc. Comunque sia, tende ad autodistruggersi, a franare impercettibilmente, fino a che diventa un deposito di detriti a valle. Poi abbiamo i sistemi autoclastici sintetici o artificiali, come per esempio le bombe ad orologeria. Funziona per autodistruggersi, per non essere più deterrente, timer, ciò che è, corre vertiginosamente verso l’autodistruzione. Poi ci sono i sistemi alloclastici, cioè quei sistemi che tendono a distruggere altro da sé, e tali sistemi tendono a mantenere costante la propria distruttività, vedi i virus, gli incendi etc.

Indubbiamente qualcuno può restare perplesso di fronte tutto ciò, nel senso che riesce a vedere un partito come un sistema, e così un’automobile, ma non riesce a vedere la costa di una montagna come un sistema. Molti intendono “sistema” solamente quello che è macchine. Sistema invece è un termine molto più ampio, ha un senso molto più profondo. Intanto lo possiamo identificare come un qualcosa formato da due o più parti che operano nello spaziotempo. Allora, una formica è un complesso sistema, e così una galassia, e perfino un granello di sabbia è un sistema complesso. Infatti, se lo ingrandiamo, scopriamo che è costituito da un campo energetico e di una sostanza, soggiace ed ha una rete fittissima di interazioni con l’ambiente. Bisognerebbe guardare una stanza in controluce, e vederne la polvere, per capire come un granello costituisca un sistema collocato in un sistema più ampio, che è la polvere di tutta la stanza.

Se si recupera un po’ di sensibilità nei confronti dell’idea di sistema, allora ci si accorge che i sistemi sono incalcolabili, miriadi di miriadi, anche perché ciascun sistema interagisce inevitabilmente con altri sistemi, andando a formare un sistema inglobante successivo complesso.

In questo senso, gli atomi che formano le molecole, una formica che fa parte di una colonia che sta in pianura, rientra in un ecosistema di un continente sul pianeta Terra, che sta a sua volta in questa galassia, e con le altre fa parte di questo universo. Questa comprensione del concetto di sistema ci ricorda immediatamente la logica insiemistica, cioè un sistema, che è un insieme piccolo, medio, grande, ma un insieme di fatti. Poi ogni insieme fa parte di sovrainsiemi.

Se si dispone di un tabulato completo, si scopre che in realtà esiste una struttura unica che è la prima, la quale può operare pro o contro, su sé o su altro, cioè può assumere una bivettorialità diversa restando sempre la stessa struttura sostanziale. Si potrebbe dire che unica è la sostanza, molte sono le forme che può assumere. È abbastanza evidente che quello che viene interpretato come bene/male etc. è tanto identico nella sostanza più di quanto non venga poi interpretato nella realtà. Andando avanti, ci possiamo facilmente accorgere che autopoietico è connesso ad alloclastico, e autoclastico con allopoietico. In pratica, tutto è collegato con tutto, direttamente o indirettamente in modo sottile.