Due anni fa, mentre scrivevo la tesi di Laurea Triennale [1] mi imbattei nel nome dell’artista francese contemporanea Sophie Calle, che all’epoca non conoscevo.
Sin dall’inizio, mi fu chiaro di trovarmi davanti ad una delle artiste più significative degli ultimi anni. Per lungo tempo ho cercato di prendere contatti con la Calle, ma invano.
Il 26 febbraio 2006 è stata annunciata la scelta di chiamare Sophie Calle per rappresentare la Francia al padiglione nazionale della LII° Biennale di Venezia, curata da Robert Storr.
- I giardini della Biennale
Cogliendo l’occasione della sua partecipazione ad un importante evento italiano ho deciso di realizzare come Tesi di Laurea Specialistica il catalogo ragionato delle sue opere [2].
In vista della Biennale, il 9 giugno 2006 la Calle ha provocatoriamente inviato un annuncio al quotidiano francese “Le Monde”: “Sophie Calle, artiste sélectionnée pour représenter la France à la 52e Biennale d’art contemporain de Venise, recherche toute personne enthousiaste pouvant remplir la fonction de commissaire d’exposition. Références exigées. Rémunération à négocier. Anglais courant souhaité. Envoyer CV et lettre de motivation à : scbiennale@galerieperrotin. com/” [3].
Nonostante non potessi aspirare ad un incarico di tale responsabilità, per la mia giovane età e scarsa esperienza, ho deciso di “giocare il gioco” della Calle per cercare finalmente un contatto con l’artista inviando una lettera di motivazione, il mio curriculum vitae e una fotografia. L’immagine, realizzata tramite fotomontaggio, mi ritrae in un vicolo veneziano chiamato fantasiosamente Calle Sophie.
- La Leuzzi in "Calle Sophie" (fotomontaggio)
Qualche giorno dopo ho ricevuto una e-mail con la seguente risposta: “Une décision sera prise après réception de l’ensemble des candidatures, soit vers le mois d’octobre, l’annonce n’étant publiée dans les mensuels étrangers qu’en Septembre. En attendant, je vous remercie d’avoir répondu aussi promptement. Et je vous prie d’excuser la sécheresse de ce message dû à la quantité des propositions. Et, par conséquence, à l’impossibilité de les traiter immédiatement avec toute l’attention nécessaire.Merci. Amicalement Sophie Calle”. Nei due mesi successivi, l’annuncio è comparso su riviste di settore come “Flash Art” [4], la versione on line di “Artforum” [5], la francese “Actuphoto Journal” [6], sul portale italiano Exibart e su quello spagnolo Artecapital.
Il 20 settembre, cogliendo tutti di sorpresa, la Calle ha inviato una nuova mail ai partecipanti, dando annuncio della sua risoluzione: “Laura, Je souhaitais simplement vous remercier de tout cœur d’avoir répondu à ma petite annonce. J’ai reçu environ 200 propositions. Je ne savais pas exactement qui je cherchais. Je voulais être surprise. C’est la candidature de l’artiste Daniel Buren qui m’a fait cet effet, et c’est celle que j’ai retenue. Merci encore. Amicalement Sophie Calle”.
Il giorno dopo il quotidiano “Le Monde” ha pubblicato la notizia [7]. Daniel Buren torna, quindi, alla Biennale di Venezia nell’inedita veste di curatore, dopo avervi trionfato già una volta come artista nel 1986.”
La Calle con il suo annuncio e la sua scelta ha destato grande sorpresa. La sua ricerca di un curatore su un giornale, quasi fosse un lavoro qualsiasi, ha ribadito la perdita dell’aura della figura del “Critico” nella sua trasformazione in “Curatore”. Inoltre, ha mostrato quel ribaltamento nel rapporto tradizionale curatore/artista istauratosi sin dall’Ottocento per cui erano i critici a selezionare gli artisti. La scelta di un artista famoso, poi, segue la tendenza dell’artista-curatore portata in auge da Matthew Barney.
Conscia delle importanti conseguenze critiche e mediatiche dell’azione della Calle ho contattato il regista Stefano Scialotti, che da tempo si occupa di Biennali d’arte internazionali. E’ nato così il progetto: Commissaires refusés de Sophie Calle .
Con questo progetto, realizzato in collaborazione con la prof. Sbrilli (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) e il corso di Laurea Specialistica in Studi storico-artistici dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” costituiremo un Salon des refusés dei curatori (il riferimento è al celebre Salon des refusés ottocentesco che raccoglieva gli artisti rifiutati dalla mostra ufficiale).
- Commissaires allo IUAV di Venezia
In occasione della Biennale realizzeremo insieme una piccola “manifestazione” a Venezia, in cui il gruppo dei “curatori rifiutati”, identificati da una maglietta, distribuirà del materiale ai passanti sul progetto con volantini e flyer, e mostrerà dei cartelli per spiegare il proprio punto di vista. Durante l’evento verrà realizzato un documentario dal regista Stefano Scialotti.
Con l’obiettivo di rintracciare gli altri Commissaires refuses, abbiamo messo un annuncio su numerosi in numerose università e musei e su siti internet di annunci e del settore artistico, e su “Le Monde” (martedì 3 aprile 2007), per seguire le orme della Calle. L’annuncio dice: “Avez vous participé à la sélection pour commissaire de Sophie Calle à la Biennale de Venise 2007? Vous avez été «refusés»?Contacter:commissairesrefuses@voila.fr
Laura Leuzzi