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Il giorno della memoria: lo allarghiamo?


mercoledì 31 gennaio 2007 di Arturo Capasso

Argomenti: Celebrazioni/Anniversari
Argomenti: Guerre, militari, partigiani
Argomenti: Storia


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Che cosa è il genocidio? E’ la eliminazione razziale, politica e culturale di un gruppo, tesa ad eliminarne la lingua, la religione, le tradizioni.

Il Dizionario di Politica dell’Utet (1983) a pagina 465 offre una definizione più ampia e precisa, riportando l’articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite, approvata il 9 dicembre 1948 dall’Assemblea generale.

I casi di genocidio sono: a) uccisione di membri del gruppo; b) attentato grave all’integrità fisica o mentale dei membri del gruppo; c) sottomissione intenzionale del gruppo a condizioni di esistenza dirette a provocare la sua distruzione fisica totale o parziale; d) misure tendenti a impedire le nascite nell’ambito del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli di un gruppo in un altro gruppo.

Alla luce di tali indicazioni, si possono riscontrare tantissimi genocidi nelle due variabili di spazio e tempo.

I più vicini a noi si sono verificati nella vecchia Jugoslavia con le pulizie etniche.

Con i lager tedeschi ci furono i gulag staliniani, dove milioni di deportati trovarono la morte. Spesso erano intere popolazioni non gradite ai capi di turno.

Si affollano tanti e tanti momenti della nostra storia e appaiono uomini e donne atterriti, ragazzi che piangono, implorano.

Culture calpestate senza alcun motivo o per ciechi interessi.

Sono interi popoli, continenti che dovrebbero alzare la loro voce e farsi ricordare.

Allora in questa ottica il giorno della memoria dovrebbe essere dedicato a TUTTI i genocidi di tutti i tempi.

Potrebbe essere, quel giorno, un momento di riflessione per tutto il nostro passato,troppo spesso macchiato di sangue innocente.

 

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