Grande successo ieri, al Sistina, per Renzo Arbore e la sua Orchestra. Sono passati ormai poco piu’ di vent’anni da quando Renzo Arbore, grande appassionato di tutta la musica e profondo estimatore della Canzone Napoletana Classica, volle inseguire un suo personale "sogno": quello di far nascere una sua orchestra, un’orchestra "italiana" con chitarre, mandolini, voci e cori dei musicisti, percussioni, fisarmonica e tastiere, per rilanciare in Italia e all’estero la Canzone Napoletana Classica.
Partito dal modello un po’ naif delle orchestre napoletane, quelle dei primi del ’900, dove le voci ricche di pathos dei cantanti si sposavano con i ritmi coinvolgenti delle strade di Napoli, recuperato in prima fila il suono dei dimenticati mandolini, Arbore si diverte anche a sperimentare originali contaminazioni con alcune sonorita’ e ritmi: rock, blues, country, reggae, sudamericani. Immesse cosi’ nuove energie ritmiche a supporto di inedite ed accattivanti sonorita’, Arbore e L’Orchestra Italiana riescono a riportare all’attenzione del grande pubblico, italiano ed estero, la melodia classica napoletana come musica di "oggi", ancora viva e capace di esprimere le emozioni piu’ intense e travolgenti.
Impresa non facile ne’ scontata, semmai controtendenza... Nelle mani di Arbore e dei suoi 15 talentuosi musicisti (tutti grandi solisti del proprio strumento) sono tornate cosi’ a risplendere di nuova luce alcune preziose gemme di questo patrimonio, in una costante rivisitazione in cui viene esaltata la poesia, il divertimento, la straordinaria "bellezza", la "contemporaneita’". Ricordiamone alcune: "Era de maggio", "Voce ’e notte", "Luna Rossa" "Malafemmena", "Dicitincello vuje", "Reginella", "Munasterio ’e Santa Chiara", "Comme facette mam¬meta", "Aummo... aummo", "’O Sarracino", "Chella lIa’" etc. ma anche "Silenzio cantatore", "Scetate", "Mandulinata a Napule", "LI’arte d"o sole", ’’l’ te vurria vasa’", "Na sera e maggio", "Canzone appassiunata", "Canzone Marenara", "Te voglio bene assaje", e tante altre.
Grandi anime e voci ispiratrici quelle di Roberto Murolo e Renato Carosone, affettuosamente ricordate da Arbore in ogni suo concerto. Inoltre, in questa nuova edizione, c’è stata la sorpresa del Coro degli Alpini dell’ANA di Roma che ha incantato il numerosissimi spettatori presenti, con i suoi cori di montagna davvero emozionanti.
Arbore non ha tralasciato, inoltre, i brani jazz di grande effetto eseguiti dai suoi grandi solisti. Applausi continuati da un pubblico letteralmente entusiasta.
Maria Elena Canzoni