La battuta supera la curiosità di sapere
I primi a buttarsi sull’ombra del governo ombra sono stati i soliti intrattenitori televisivi, che hanno ironizzato sul mondo delle ombre, sulla sua inconsistenza, sulla trovata a dir poco stramba del suo ideatore.
E non mancavano delle allusioni a qualche illustre rappresentante, che già da vivo è un’ombra, figuriamoci poi.
Prima di parlare un po’ più seriamente dell’argomento, con precisi agganci di dottrina politica, vorrei rilevare l’impressione che mi ha fatto il buon Veltroni quando ha letto la lista del suo gabinetto (ombra) : c’è stato un momento, un attimo, in cui è apparso con tutta la autorevolezza, come se fosse stato un gabinetto effettivo.
E chissà quante volte ha sentito un sincero rimpianto.
A pagina 2084 del Webster’s Third New International Dictionary troviamo che lo shadow cabinet, da noi tradotto col termine governo ombra, è un gruppo di membri autorevoli dell’opposizione parlamentare che probabilmente faranno parte dell’esecutivo allorché il loro partito tornerà al potere. Essi hanno il compito di indicare la politica del partito nel seguire il dibattito parlamentare negli specifici campi di loro competenza.
L’idea non è affatto peregrina ed ha una sua consolidata tradizione nella vita parlamentare anglosassone.
Come già stiamo osservando in questi giorni, ad ogni dichiarazione di un ministro segue quella del suo omologo-ombra.
Ben a ragione Gianfranco Pasquino nel Dizionario di Politica (pag.440) mette in risalto che “il partito di opposizione costituisce al suo interno un governo ombra (shadow cabinet) con il duplice obiettivo di esercitare uno stretto controllo sulle attività e sulle decisioni governative e di presentare all’elettorato una compagine ministeriale alternativa in qualche modo già temprata”
Tutto questo è ormai possibile perché ci avviamo verso un bipartitismo che non è perfetto, ma che è in formazione, ora che i nano partiti sono stati spazzati via – come avrebbe detto Leone Trozkij – dalla pattumiera della storia.
Ogni persona dotata di buon senso si augura sinceramente che una opposizione onesta, leale, efficiente contribuisca a risolvere i gravi problemi che avviluppano il nostro Paese.
Arturo Capasso