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Falce e martello, addio!


venerdì 18 aprile 2008 di Arturo Capasso

Argomenti: Attualità


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Il logo era tornato quatto quatto, quasi conteso dagli ultimi focherelli di una sinistra utopica.

Tempo addietro un grosso dirigente d’un partito comunista, ancora presente nel nostro Paese, si disse disponibile ad eliminare dal logo del partito la falce e il martello. Il personaggio, molto simpatico ed affabulatore, apparve varie volte nelle rivelazioni dei finanziamenti occulti che Mosca inviava al PCI.

Era lui, come pochi altri, incaricato di riscuotere con regolare ricevuta i miliardi che l’Urss mandava, anche a nome e per conto dei Paesi Fratelli, in verità ne avrebbero fatto volentieri a meno, date le loro estreme difficoltà economiche.

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Francobollo dell’URSS del 1949

La Bolshaja Sovietskaja Entsiklopedia (Grande Enciclopedia Sovietica), che fa bella mostra nel mio studiolo, al volume 38 pagina 600 ci ricorda che la falce e il martello appaiono sul logo della Repubblica Federativa Russa fin dal 1918 e che il 6 luglio del 1923 quelle immagini furono allargate a tutta l’Unione Sovietica, su decisione della seconda seduta del comitato centrale del PCUS.

Giustamente all’inizio della voce l’enciclopedia dà grande enfasi a questi due umili strumenti, che rappresentano il mondo del lavoro. Inoltre, si ricorda che dal 22 maggio 1940 il logo fa da sfondo ad una stella a cinque punte ed è un ambitissimo riconoscimento “agli eroi del lavoro socialista”.

L’ultima tornata elettorale ha definitivamente archiviato lo storico logo

Adesso, anche in Italia andrà a riposo. Sic transit gloria mundi.

Arturo Capasso