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LA VIGATA DI CAMILLERI APPLAUDITA ALL’ELISEO di Roma


giovedì 15 febbraio 2007 di Carlo Vallauri

Argomenti: Teatro


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Andrea Camilleri ci ha guidato tante volte a visitare Vigata, che non sorprenda questo ritorno all’indietro nelle vicende della animata cittadina siciliana, allorché l’A. riconduce l’orologio a fine Ottocento, quando la prima richiesta di una concessione per usufruire della grande novità del servizio telefonico mise in subbuglio persino le istituzioni. Già narrata in un romanzo, sulla scena questa divertente avventura – rielaborata appositamente con Giuseppe Dipasquale – riesce a colorarsi delle mille sfaccettature della vita di tante famiglie. Al centro quella del protagonista che appare un incauto richiedente dell’allaccio, ma poi si rivelerà un furbo perché invaghito – e ricambiato nell’affetto – della seconda moglie di suo suocero, confida di ottenere una linea in grado di metterlo direttamente in comunicazione con la sua amante. E attorno ruota un vero universo, a cominciare dalle autorità che indagano su di lui. Ne conseguono complicazioni degne di un vauderville della belle epoque, con un crescendo caustico, risolto in chiave sempre più grottesca dalla regia dello stesso Dipasquale, e delizia di un pubblico – a Roma il raffinato Eliseo – disabituato da ogni tipo di divertimento fine a se stesso. E la qualità dell’autore si rivela nell’aver saputo descrivere, in tutti gli spazi mentali dei diversi personaggi, una semplicità ed autenticità degli stati d’animo, delle mentalità, dei comportamenti, dei sotterfugi di individui alle prese con le quotidiane miserie dell’esistenza: piccoli interessi di funzionari o di commercianti, di mogli ed altri familiari che si mescolano in una giostra di giochi e ripicche destinate ad esplodere sino ai colpi mortali.

Gli interpreti fanno a gara nell’incrociarsi nella originale ed indovinata scenografia di Antonio Fiorentino, composta da ammassi di faldoni di carta e stampa, gareggiando in bravura grazie all’esperienza di una inimitabile scuola catanese, anche se napoletano è il protagonista Francesco Paolantoni, mentre Pippo Pattavina si diletta in ben sette diverse raffigurazioni, assecondato da Tullio Musumeci, Alessandra Costanzo e Valeria Contadino. Un vero successo. Costumi indovinati di Angela Galleo.

Carlo Vallauri