Il cinema ha offerto numerose interpretazioni di Giovanna d’Arco (basti pensare al prodigioso film di Dreyer): lo stesso mezzo tecnico consentiva di dare spettacolarità al movimento delle masse francesi che riconoscevano nella povera contadina la loro guida per battere gli invasori inglesi. Anche la musica classica ha espresso il proprio omaggio all’eroina con scelte raffinate. Il teatro ha dato altresì risalto a quegli eventi lontani, e ha puntato prevalentemente sulla drammaticità del processo come scontro tra volontà individuali e pesanti imposizioni della Chiesa.

Antonello Bruzzese

Adesso, con Storie dell’Inquisizione. Giovanna d’Arco Antonello Bruzzese ha realizzato uno spettacolo articolato e vivace nel quale le sue musiche si alternano con i testi trovando nella stringata regia di Franco Miseria una indovinata corrispondenza stilistica. Se il corpo di ballo diretto da Orazio Caiti sa offrire i suoi ritmi, pezzo forte dell’intera rappresentazione è la vibrante Silvia Specchio nel ruolo della valida protagonista, che sa offrire le sue virtuosità sceniche nel duplice versante della danza e della recitazione, facendosi così pienamente apprezzare, assecondata dagli interpreti dei personaggi severi di una implacabile Inquisizione.