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Teatro a Roma - MISERIA E NOBILTÀ


venerdì 13 ottobre 2006 di Silvana Carletti

Argomenti: Teatro


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La commedia di Edoardo Scarpetta viene riproposta al Teatro delle Muse dalla Compagnia omonima, con l’adattamento di Geppy Di Stasio e la regia di Vito Matassino. Si tratta di uno dei più celebri lavori teatrali dell’autore, applaudito da innumerevoli spettatori e apparso anche in versione cinematografica: un classico insomma, della comicità napoletana che racchiude tutte le caratteristiche, il folklore e l’anima più autentica di questo popolo straordinario.

La povertà, quella più nera, assoluta, sofferta e combattuta quotidianamente con piccoli sotterfugi ed espedienti per sbarcare il lunario condiziona l’esistenza di due famiglie che convivono in una casa ove manca tutto, persino il pane o una sedia per sedersi e che litigano continuamente tra di loro. C’è, però, sempre a portata di mano, un mazzo di carte che, oltre a cacciare i cattivi pensieri, allontana momentaneamente una fame irresistibile, nelle lunghe giornate fatte di attesa, scandita dai rintocchi dell’orologio del campanile. All’improvviso, la fortuna sembra bussare alla porta delle due famiglie: viene loro proposto un travestimento da nobili signori per favorire il matrimonio di Gemma e del marchesino Ottavio, contrastato dal padre, l’ingenuo Gaetano Semmolone. Al filo conduttore del racconto , si mescolano spunti diversi: equivoci, sorprese, riconoscimenti, incontri e scontri a non finire, finchè, finalmente, la vicenda si conclude felicemente. La trama che ricorda da vicino la commedia dell’arte, da Plauto e Terenzio, fino a Molière e Goldoni, è adattata all’ambiente partenopeo, con lo spirito tipico della gente di Napoli, pronta a giocare, a trasformarsi, a rischiare il tutto per tutto nella speranza di un futuro migliore, di un rapido guadagno, di un po’ di sopravvivenza.

La versione di Di Stasio riesce a rendere perfettamente attuale un lavoro di molto tempo fa, mettendo in rilievo non tanto la miseria e la nobiltà, quanto i difetti, le debolezze, i sentimenti e la generosità dei vari personaggi. Bravi gli attori tutti: dalla frizzante Wanda Pirol a Rino Santoro, a Geppi Di Stasio a Ciro Ruoppo, Claudio Veneziano, Cristina Capodicasa, Ilaria Baldoni, Salvatore Mazza, Tilde Di Spirito, Roberta Sanzò, Maria Lauria, Danilo Della Calce e Corrado Scalia. Ottima la regia di Vito Matassino. Uno spettacolo che regala momenti di spensieratezza e di puro divertimento. Da non perdere.

SILVANA CARLETTI

 

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