Argentario, estate 1987. Una splendida villa attende la famiglia Randone: padre indaffarato e assente con relazione extraconiugale, madre un po’ svampita, ignara di tutto e preoccupata soltanto di scrivere un fantomatico libro e Camilla, la figlia adolescente che pur vivendo in un mondo dorato, è un’incompresa e soffre dell’indifferenza generale. Nei suoi sogni, un ragazzo che non la considera affatto e un bacio, il primo, che tarda ad arrivare… E’ tanto grande il suo desiderio di crescere, di amare, di essere amata, che si illude di poter conquistare il primo ragazzo che incontra, ma nemmeno questo tentativo le riuscirà. Da qui ancora delusioni, ma anche l’inizio (forse) di una possibile crescita.
Il film di Carlo Virzì tratto dal romanzo di Teresa Ciabatti “Adelmo, torna da me”, riesce a penetrare profondamente nel mondo adolescenziale, con tutte le contraddizioni, le lacrime, l’aggressività, le accuse, le ribellioni tipiche di questa età. La storia si accentra sul personaggio di Camilla (una straordinaria Gabriela Belisario) che risulta, in un primo momento antipatica, ma che finisce per ispirare soltanto tenerezza e comprensione. Nel cast, inoltre: Laura Morante, Andrea Renzi, Gigi Alberti e Neri Marcorè.
Un film attuale che ripropone il difficile rapporto genitori-figli e che è anche un’accusa verso una società troppo superficiale e priva di valori che dimentica, troppo spesso, doveri e responsabilità.
SILVANA CARLETTI