“Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo. I governi dovrebbero temere il popolo” Su questo motto, si basa la trama del film di James Mc Teigue “V per vendetta” che racconta la storia di una ragazza (Natalie Portman) di nome Evey, che si trova coinvolta in una missione di vendetta più grande di lei, ma che le servirà per avere ragione sulla morte dei suoi famigliari, uccisi da un sistema di governo autoritario e crudele. Siamo in Inghilterra, immaginata in un futuro dominato da strane leggi e soprusi. In questo clima di terrore e sottomissione, un intellettuale “V”, rifacendosi ad un episodio di ribellione che risale al 1605, quando Guy Fawkes venne scoperto in un tunnel sotto il Parlamento con 36 barili di polvere da sparo pronti per abbattere il governo di Giacomo I e fu per questo impiccato, cerca di ripetere il gesto ed incita i suoi concittadini ad unirsi a lui.

Il film è ricco di suspense, di scene apocalittiche, di immagini di grande effetto visivo e la storia è dominata dal sentimento, dal desiderio di giustizia e di vendetta. Si tratta di un “thriller politico”, con un personaggio misterioso e mascherato al centro, ispirato dal desiderio di mettere in guardia i cittadini contro il pericolo della corruzione, della manipolazione e della repressione. Ottima l’interpretazione di Natalie Portman nel ruolo di Evey;accanto a lei,Hugo Weaving (l’uomo mascherato), Stephen Rea e John Hurt. Un film che è moderno ed antico allo stesso tempo, perché non è solamente la presentazione di una battaglia contro un uomo perfido, ma una storia sul terrorismo che dobbiamo tutti e sempre combattere.

di Silvana Carletti