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L’uomo e l’albero nuovo (2016)

Il rapporto tra uomo e natura nella pittura di Maurizio Pierfranceschi

Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese Dal 18 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018
mercoledì 1 novembre 2017 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Mostre, musei, arch.


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L’esposizione L’uomo e l’albero, antologica sull’artista Maurizio Pierfranceschi si è aperta a Roma, nella splendida cornice del Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese. Una selezione di cinquanta opere dell’Artista che ripercorre tutta la sua attività indagando il rapporto tra uomo e natura, tra architettura e paesaggio.

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fig.1 L’uomo e l’albero (1985)

Il titolo prende spunto dal dipinto L’uomo e l’albero (fig.1), un piccolo olio su tela – il primo della produzione dell’artista – che fu esposto nel 1985 alla Galleria Ferro di Cavallo di Roma ed opera realizzata mentre l’artista preparava la Tesi di laurea discussa con Lorenza Trucchi, nella quale esprimeva la convinzione che la natura contenesse in potenza l’essenza poetica che stava cercando.

Il testo della tesi era presentato come una lettera aperta indirizzata ad Alberto Burri, maestro d’elezione che Pierfranceschi ebbe modo di incontrare personalmente qualche tempo dopo.

Scultore e pittore, Pierfranceschi, ha sempre avuto a cuore la “fedeltà alle proprie radici”, pittura e scultura si sono compenetrate, evolute e raffinate senza mai perdere “quel linguaggio ruvido, potente, assolutamente terrestre” che Pierfranceschi riferiva ad Alberto Burri e che col tempo è divenuto anche il suo.

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Autoritratto con passero (2017) fig.2

Il percorso espositivo si apre sul Ninfeo, di fronte al quale un trittico di tele entra in rapporto dialogico, in una sorta di rispecchiamento, con l’architettura che le è di fronte, dando ai dipinti e all’architettura un effetto di rispecchiamento e proiezione, che passa attraverso lo sguardo dell’occhio spalancato e vuoto dell’artista che posto tra i due nell’Autoritratto con passero (fig.2), ascolta rapito i suggerimenti sulla natura bisbigliati dal passero e contemporaneamente ne assorbe l’essenza, mentre l’altro occhio è chiuso nella meditazione assorta verso l’interno di sé.

E come sottolinea il curatore della Mostra Fabio Cafagna:

“Nello scarto tra i due occhi della scultura sta il doppio registro estetico dell’arte di Pierfranceschi: romantica, ponderata, riflessiva ed estroversa, aperta verso orizzonti infiniti e raccolta nei meandri della coscienza”

Dall’altra parte della sala un grande pannello in legno si confronta con il quadro del 1985 e ne riprende i temi, ampliandoli e diluendoli con una tecnica che spande il colore sul legno per poi ricercare le forme e scavare il colore e il legno dando un effetto cromatico simile alla tecnica ad acquerello.

Nella altre due sale sono esposti lavori su tela nei quali predominano le riflessioni sulla pittura e sul paesaggio della terra d’origine, le Marche; un insieme di lavori su cartone e sculture che l’artista ha realizzato negli anni, con materiali di recupero: opere che hanno il carattere di microcosmi dove elementi eterogeni si incontrano, nella loro differenza, mantenendo uno stupefacente equilibrio.

Una mostra che merita una visita per ammirare e conoscere un’Artista contemporaneo dalle molteplici e profonde sfumature.

P.S.

INFO: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museocarlobilotti.it www.museiincomune.itwww.zetema.it
Ingresso gratuito
ma-ve 10.00-16.00;
sa-dom 10.00/19.00
sa-dom 10.00/19.00