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La Galleria Corsini

La nuova visione dell’arte del Settecento romano nello storico palazzo Corsini Riario alla Lungara
mercoledì 1 febbraio 2017 di Roberto Benatti

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Il Palazzo Corsini Riario, che ospita la Galleria Corsini, è un prestigioso palazzo del rione Trastevere, con ingresso in via della Lungara n. 10, di fronte alla Villa della Farnesina. Alle sue spalle è uno dei giardini più panoramici di Roma, collocato com’è alle pendici del Gianicolo, che costituisce attualmente l’Orto Botanico di Roma e che un tempo faceva parte della proprietà.

Originariamente nel XV secolo i Riario (antica famiglia di origine savonese) fecero costruire un palazzo in un terreno acquistato fuori porta Settimiana. Divenuti potenti grazie al matrimonio di Paolo Riario con Bianca della Rovere sorella di papa Sisto IV della Rovere (1471- 1484) videro ampliare la loro influenza grazie ai legami con l’aristocrazia attraverso matrimoni, come quello tra Girolamo Riario e Caterina Sforza del 1477. Dopo oltre due secoli, nel 1736, il duca Nicola Riario Sforza vendette il palazzo al cardinale Neri Corsini Junior e al fratello Bartolomeo III, vicerè di Sicilia.

Il cardinale Corsini apparteneva a un’illustre famiglia fiorentina risalente al XIII secolo, che ha avuto fra i suoi membri papa Clemente XII, magistrati, dignitari e statisti. Dopo l’acquisto del palazzo il cardinale incaricò l’architetto Ferdinando Fuga (1699- 1781) di restaurarlo e ampliarlo. Il Fuga lo rinnovò completamente risultando di fatto un’opera nuova e originale . L’architettura del Fuga è una via di mezzo fra il barocco e il rococò, è regolare e nelle sue linee pulite preannuncia il neoclassicismo nascente. Tre portali ad arco, sormontati da un unico balcone a tre porte e finestre con stemmi dei Corsini, danno l’accesso ad un ampio e lungo androne, dove si apre la scenografica e monumentale scalinata.

Nel corso dei secoli nel palazzo risiedettero gli Sforza, i conti di Santa Fiora, il cardinale Sfondrati, l’architetto Pompeo Targone, membri della famiglia Bonaparte e, Cristina, regina di Svezia, che vi allestì un teatro e ne fece un salotto letterario, tanto che nel giardino si tennero riunioni dei poeti dell’Arcadia, e in seguito vi si stabilì l’Accademia dei Lincei.

Elemento visivo e memoria tangibile della presenza della regina Cristina di Svezia, giunta in Italia dopo la sua conversione e accolta con molti onori, è lo spazio assegnatole, tuttora conservato, detto “l’alcova”, la camera da letto dove poi morì e dove sono perfettamente conservati gli affreschi cinquecenteschi che riannodano quel legame tra il palazzo antico dei Riario e quello riprogettato dal Fuga per i Corsini.

Nel 1883 Tommaso Corsini vendette il palazzo al Regno d’Italia, e cedette al Comune di Roma una parte del bosco. Oltre alla Galleria Corsini, il palazzo ospita l’Accademia dei Lincei, nella cui biblioteca è confluita la collezione dei libri del cardinal nipote Neri-Corsini, mentre la straordinaria collezione di stampe costituisce il nucleo più antico dell’attuale Istituto Nazionale della Grafica.

La Galleria Corsini, allestita secondo l’inventario del 1771, è l’unica quadreria settecentesca romana ad essere ancora oggi pressoché inalterata. La raccolta originaria si arricchì grazie all’acquisizione del fondo Torlonia nel 1892, delle collezioni Chigi, Monte di Pietà, Hertz. Dati gli spazi limitati della Galleria Corsini, lo Stato Italiano decise di acquisire Palazzo Barberini nel 1949 dove vennero spostate in blocco tutte le opere esposte nella nuova sede dal 1953. Negli anni ‘80 si decise di ripristinare la Raccolta Corsini nel palazzo di appartenenza, lasciando a Palazzo Barberini solo le opere aggiunte dopo la donazione del 1883.

Le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma – Palazzo Barberini e Galleria Corsini sono diventate autonome con la nuova riforma del MIBACT nel luglio 2015 e hanno presentato la nuova visione di rilancio strategico del Museo voluta ed ideata dal nuovo Direttore Flaminia Gennari Santori. Il Museo si prefigge di diventare luogo di ritrovo, d’incontro, di dialogo e confronto, date le potenzialità straordinarie offerte al visitatore. Un luogo dove approfondire la storia dell’arte e in particolare la cultura europea tra ‘600 e ‘700 che vide i Barberini e i Corsini protagonisti. Tra i capolavori della Galleria Corsini troviamo il quattrocentesco trittico con Pentecoste, Giudizio universale e Ascensione del Beato Angelico, e poi opere di Pieter Paul Rubens, Antoon Van Dyck, Giambattista Piazzetta, Luca Giordano, Giovanni Lanfranco, Jacopo Bassano, Salvator Rosa, Jusepe de Ribera, Algardi, Mattia Preti, Giovanni da Milano, Rosalba Carriera, Christian Berentz. Tra le opere più note c’è il San Giovanni Battista di Caravaggio (1602 ca.), mentre una bellissima Madonna col Bambino, attribuita fino a non molto tempo fa a Caravaggio, è ora considerata opera di Orazio Gentileschi.

Ai dipinti si aggiungono anche alcune sculture, come la neoclassica Psiche trasportata dagli zefiri, del gallese John Gibson, proveniente dal fondo Torlonia, e pezzi archeologici, in particolare il marmoreo sedile detto Trono Corsini, che ricorda i troni etruschi a base circolare del VII secolo a.C. ma è in realtà di epoca romana (I secolo d.C.).

La funzione di sede di convegni e conferenze della Galleria verrà mantenuta ed arricchita, proponendo un fitto programma di eventi volti alla creazione di un luogo di ricerca e studio. Da febbraio ad aprile l’evento omaggio a Daniele da Volterra con i dipinti d’Elci a cura di Barbara Agosti presenterà al pubblico due opere poco conosciute e straordinarie: Elia nel deserto e Madonna con il bambino, San Giovannino e Santa Barbara, da secoli conservati a Siena nell’antica collezione Pannocchieschi d’Elci.

La nuova identità visiva, i nuovi siti web e social network sono stati creati da giovani storici dell’arte con l’intento di rendere più accessibile e diretto il rapporto con il pubblico, i visitatori e gli studiosi, restituendo un’immagine più vivace e coinvolgente del museo, capace di reinserirlo in un contesto moderno e dinamico. Il Museo vuole offrire un percorso culturale innovativo ma anche esperienziale per permettere una lettura vivida e intellegibile a tutti i visitatori con l’obiettivo di trasmettere il fascino di un periodo storico-artistico di enorme rilevanza.

P.S.

GALLERIA CORSINI

Via della Lungara, 10 – 00152 Roma, Italia
tel +39 06 68802323 email: Gan-aar@beniculturali.it

ORARI

Il lunedì; mercoledì-sabato 14.00 – 19.30
Domenica 8.30 – 19.30
La biglietteria chiude alle 19.00
GIORNI DI CHIUSURA Il martedì, 25 Dicembre, 1° Gennaio, 1° Maggio

INGRESSO
Intero 5 € Ridotto 2,50 €

www.barberinicorsini.org
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Twitter: @BarberiniCorsin
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