Capisco tutti i cavilli giuridici e le contraddizioni insite nella legge sulle unioni civili, ma ciò che conta è il fatto che la legge è passata dopo tanti travagli e con l’anatema delle potentissima gerarchia ecclesiale (escluso papa Francesco).
Per non parlare di tutta la pletora di cattolici retrogradi e osservanti, per non parlare dell’atteggiamento omofobo della maggior parte degli italiani, i quali la inculcano ai loro figli dalla nascita.
Il risultato è una la socializzazione che passa attraverso il rifiuto e il dileggio del diverso, caprio espiatorio di una cultura clericale e omofoba.

Non pochi minori a scuola vengono bollati e insultati provocando non di rado il suicidio del diverso.
Quindi ben venga questa legge, anche con tutti i refusi giuridici e contradittori che la caratterizzano.
Le unioni civili sono un dato di fatto entrato nel processo culturale che conduce verso la normalizzazione dei rapporti sociali e umani.
Il tempo consentirà di venire a capo delle contraddizioni giuridiche e non.
Marcella Delle Donne