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IDEOLOGIE IN CRISI E IRRINUNCIABILI IDEALI

Confusione tra destra e sinistra
domenica 1 novembre 2015 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Attualità
Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Politica


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Sembra assurdo ma in tanti talk show, tavole rotonde, Tg, trasmissioni televisive e radiofoniche da qualche tempo non si fa che parlare di tasse, in particolare IMU e TASI sulla prima casa. I pareri sono diversi e accese discussioni tra politici, economisti e opinionisti sviscerano il problema, osannando o denigrando ora la destra, ora la sinistra.

Tutto ciò stupisce comuni cittadini i quali, anche se lontani dai contorti circuiti della politica, si meravigliano di fronte a tante inutili chiacchiere quando basterebbe applicare semplicemente due criteri: progressività ed equità, criteri sempre validi quando si parla di tasse e…non solo. In parole povere “chi ha di più, dovrebbe dare di più” (il condizionale è purtroppo d’obbligo), discernendo in base al reddito. Sembra inoltre inutile abolire qualche tassa per poi rimpiazzarla con altre che spuntano continuamente all’orizzonte, poiché “se la coperta è corta” e i soldi da qualche parte bisogna rimediarli, la tecnica è sempre la stessa.

In effetti poco si parla di evasione fiscale e di come combatterla: morale della favola le tasse le pagano i “soliti noti” e le persone oneste, sperando che i soldi versati con sacrificio si tramutino in “servizi” utili per la comunità, come in tutti i paesi civili.

E così c’è chi afferma che per fini elettorali e propagandistici, sia la destra che la sinistra usino gli stessi sistemi non solo per le tasse, ma in vari campi. E allora la “domanda sorge spontanea” (alla Lubrano): “Ma quali strategie sono di destra e quali di sinistra?”. La confusione è giunta al massimo grado e pertanto ci ritorna alla mente la nota canzone di G. Gaber che già diversi anni fa aveva messo in risalto la crisi delle ideologie.

Il problema in realtà oggi è molto più vasto e va inquadrato non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, osservando i cambiamenti che ci coinvolgono e travolgono sempre più. Senza dubbio siamo ad una svolta epocale in cui eventi storici come la caduta del Muro di Berlino, l’attentato alle Torri Gemelle e soprattutto la Globalizzazione hanno segnato in modo definitivo il paventato crollo delle ideologie.

Ciò che fa paura ora nelle strategie politico-economiche globalizzate è la mancanza assoluta di regole che permette lo sfruttamento selvaggio a livello planetario, in particolare in tutto il Sud del mondo: per denaro e potere si fanno guerre, si corrompe, si sfrutta, s’inquina, violando leggi senza alcun rispetto per beni comuni e diritti umani e civili.

Così mentre tanti migranti periscono in mare e migliaia di profughi percorrono l’Europa a piedi, si ergono muri e barriere per respingerli (sia per mancanza di solidarietà, sia per la paura di attentati terroristici), senza significativi interventi dell’ONU per risvegliare senso di responsabilità a livello internazionale. Come se tutto ciò non bastasse, le ferite inferte all’ambiente causano ogni giorno immani disastri con perdite di vite umane e preziose attività lavorative.

E noi in Italia continuiamo a parlare di destra e di sinistra, mentre invece dovremmo inventarci qualcosa di nuovo per combattere uniti e risolvere i problemi che ci affliggono. É vero che le ideologie sono in crisi, ma restano comunque irrinunciabili “ideali” per chi voglia discernere tra Bene e Male. E allora se non riusciamo a distinguere più tra destra e sinistra, parliamo invece di ciò che è giusto o ingiusto, onesto o disonesto, legale o illegale, ponendoci una serie di domande.

É giusto che per fusioni, delocalizzazioni e conseguenziale mobilità, tanti operai perdano il posto e diritti conquistati con dure lotte sindacali? Se vi sono assenteisti e sfaticati in Italia vengano pure puniti, ma è onesto far pagare a tutti gli errori degli altri? É legale che tanti operai muoiano per incidenti sul lavoro e che per di più le famiglie non vengano equamente risarcite?

É giusto che tanti giovani debbano emigrare, mentre altri si avvalgono del sistema clientelare? E il tanto sbandierato “merito”? É giusto che i lavoratori italiani all’estero debbano sentirsi umiliati dall’immagine di un’Italia corrotta, mafiosa e arretrata, sconvolta da scandali di tutti i generi?

É onesto in tempo di crisi risparmiare con tagli su cultura, scuola, portatori di handicap, carcerati, pensionati, malati e quant’altro, mentre tanti guazzano tra sprechi e privilegi?

É giusto che tutto il nostro Sud sia sotto il potere della criminalità organizzata? Perché non si riesce a stroncarla? La giustizia è davvero uguale per tutti? Ciò che è illegale, può diventare legale per chi detiene il potere?

E infine per un Cristiano è giusto fare scelte che opprimono e sfruttano i più deboli?

Concludendo, ci sono problemi che vanno affrontati e risolti da tutti i cittadini e politici onesti. É ora di battersi sul serio non solo per il Bene dell’Italia, ma di tutto pianeta .

P. S.: Riascoltiamo la canzone di Gaber:

 

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