- Teatro Sancarluccio - ingresso
Il Sancarluccio, un piccolo teatro situato nel Quartiere Chiaia nei pressi di Via dei Mille, fu fondato nel 1972 dalla Compagnia “Cabarinieri”, popolare gruppo di cabaret dell’epoca, che scelse come sede un palazzo liberty di Napoli.
A partire dal 1978 il ”Teatro in Musica” di Pina Cipriani e Franco Nico, artisti e fondatori, ha ospitato e supportato autori e attori, tra i quali il suo primo importante scritturato fu Roberto Benigni. Fin dall’inizio il Sancarluccio, in effetti, si connotò come fucina di giovani talenti, come Leopoldo Mastelloni e Massimo Troisi, compagnie, registi e attori napoletani emergenti o di tradizione, come Mico Galdieri, Nello Mascia, Ida Di Benedetto, Tato Russo, Mario Martone, Tony Servillo, Antonio Neiwiller, Renato Carpentieri, Silvio Orlando, Peppe Lanzetta, Vincenzo Salemme, Marina Confalone, Lucia Poli, Laura Morante, e tanti altri nomi significativi che hanno tessuto una lunga storia artistica sul territorio.
- Lenuccia
Negli anni ’90 con “Under Teatro - Rassegna per un Teatro di Creazione e Formazione”, dedicata alle giovani compagnie, il Sancarluccio si riconfermò luogo di sperimentazione per nuovi ed originali percorsi teatrali di qualità contro le generali tendenze di commercializzazione del teatro italiano. Dal 2000 è sede di attività laboratoriali, cineforum, progetti di formazione professionale di respiro europeo e collaborazioni internazionali.
- Ponte della Sanità
In tale significativo contesto “ Vodisca Teatro”, in collaborazione con il “Teatro in Fabula”, ha presentato dal 18 al 21 aprile, lo spettacolo “LENUCCIA - una partigiana del Sud”, su progetto e regia di A. Mallardo.
Le due giovani compagnie teatrali si sono unite per raccontare il coraggio di una donna poco celebrata dalla storia ufficiale: Maddalena Cerasuolo, partigiana napoletana, medaglia di bronzo al valor militare, emblema della città di Napoli che non si arrese al potere nazifascista. A soli ventitré anni, in un’epoca di imperante maschilismo combatté tra gli uomini per salvare il Ponte della Sanità.
- Maddalena Stornaiuolo
La sottoscritta, presente allo spettacolo pomeridiano del 21 aprile nel piccolo ma affollatissimo teatro, come tanti spettatori ha seguito con interesse la storia di Lenuccia, personaggio interpretato magistralmente da Maddalena Stornaiuolo. Accanto a lei Luigi Credendino si prodiga passando da un ruolo all’altro con abilità, semplicemente cambiando un cappello o il modo di parlare.
Il racconto parte dall’incontro di Lenuccia con il suo amico Gennarino dieci anni dopo i drammatici eventi che li videro protagonisti, incontro che avviene sulla terrazza dalla quale partì la rivolta contro i tedeschi: sulla scena solo tre sedie, luci e musiche sapientemente usate per creare atmosfere e rievocare il passato, il resto è tutto affidato alla bravura degli interpreti. Uno spettacolo che fa commuovere ma anche sorridere, come è giusto che sia nel rappresentare il popolo napoletano che anche nel dramma sa trovare una battuta di spirito.
Lenuccia in effetti rappresenta la voglia di combattere in prima linea senza pensare ai pericoli, è la volontà di un popolo che durante le “Quattro Giornate” lottò contro un nemico comune, un nemico che cambia forma ma è sempre presente in tutte le epoche, è la storia stessa di una città martoriata con un patrimonio umano e culturale troppo spesso trascurato, è un forte desiderio di riscatto e di dignità: oggi Lenuccia se fosse ancora su questa terra combatterebbe forse contro la criminalità con le coraggiose “mamme vulcaniche”, si schiererebbe ancora contro violenze e soprusi per costruire un mondo più giusto e libero.
- Luigi Credendino
Sembra doveroso evidenziare che lo spettacolo è stato totalmente prodotto dal basso, grazie al sostegno economico di 125 co-produttori. Esso è altresì spettacolo ecologicamente sostenibile in quanto le due compagnie hanno calcolato le emissioni di Co2 prodotte dai gas di scarico delle loro autovetture e dall’energia consumata per l’impianto audio, luci e computer, emissioni compensate poi con la creazione di un’aiuola presso il Teatro Area Nord con oltre 20 varietà di piante e un’altra realizzata presso piazza Bellini.
Infine, credo sia giusto informare tutti sul rischio chiusura del Sancarluccio per l’attuale grave crisi e i pesanti tagli sulla cultura. Per ora il supporto economico arriva solo dai cosiddetti “Angeli del Sancarluccio”, cioè persone che amano tale teatro o il teatro in genere.
Per più dettagliate informazioni, è consigliabile consultare il sito : www.teatrosancarluccio.com