Toni Capuozzo si è fatto conoscere attraverso le sue trasmissioni dai campi di guerra in TV, e adesso riassume le tante guerre dei tempi nostri ed ancora in corso in Guerre spiegate ai ragazzi raccontando le sue esperienze di testimone quale inviato di guerra per conto di importanti giornali.
Il racconto si stende lineare, semplice e incisivo (tra l’altro c’è una chiara esemplificazione per gli eventi bellici dal 1914 al 2011). Dall’Iraq di Saddam alle Falkland l’autore s’inerpica sui sentieri complicati delle molteplici cause che provocano i conflitti (per il territorio, per le risorse naturali, per odio, per contrasti politici). Restano peraltro in dubbio tesi ambigue, specie dalla parte che si ritiene, di per sé, sempre “giusta”, mentre si assiste all’inasprirsi delle potenze distruttive delle armi, capaci di penetrare nell’interno di ogni comunità in forme molteplici e non intercettabili.
La mappa dei conflitti “attuali” è purtroppo ampia, specie per quanto riguarda le armi nucleari Sui maggiori protagonisti (dall’embargo agli interventi delle Nazioni Unite) le pagine rivelano le delusioni oltre alle tante mine lasciate sui campi di battaglia che continuano a provocare morte e mutilazione di tanti innocenti, mentre si richiama la “necessità” per giustificare atroci violenze e specifiche guerre mentre altre sono definite “inevitabili” e vengono trattate con dovizia succinta di notizie prevalentemente generiche.
Invano guerre sono combattute in quanto “inevitabili” per poi accorgersi della loro solida impossibilità di risolvere problemi e conflitti che si ritenevano tanto preminenti ed urgenti mentre Croce Rossa e Mezzaluna Rossa invano interponevano i loro buoni uffici: il male continua ad estendersi.
- Toni Capuozzo
Da sottolineare la seria compostezza e neutralità di giudizio di Capuozzo su tragedie senza fine (come le contese tra Israele e Palestina) mentre sul terrorismo non mancano ricordi amari di vittime coinvolte senza alcuna valida ragione, come in tanti casi di sequestri di persona. L’ ”orrorismo” non è risparmiato ai lettori ai quali tra l’altro sono spiegate le cause di vari conflitti recenti. La strada imboccata in Afganistan è veramente “finale” come scrive Capuozzo o permarranno a lungo i postumi dell’invasione di quel paese, tanto a lungo protratta?
Sui “motivi di pace” vi sono classificazioni delle differenze tra le diverse connotazioni (peacemaking, peacebuilding, enforcement, keeping). Vengono poi indicati alcuni “caduti per la pace” tra i quali si ricordano i 13 aviatori italiani massacrati in Congo nel 1966. L’assedio di Sarajevo “il più lungo del secolo” è presentato nelle sue terribili verità mentre risaltano le figure di donne soldato. La narrazione semplice di “avventure” belliche, anche recenti, come pure vicende di sequestri, sono illustrate e inoltre viene posto in rilievo anche la presenza di “bambini soldati” in Africa e in America Centrale.
Quanto ai pacifisti si accenna alle differenti linee emerse, e vengono menzionati recenti eventi. C’è poi una domanda che spesso ci poniamo “può essere considerato un lavoro quanto si fa per il volontariato”?, da Emergency a potenziali eventi futuri? L’esperienza di Capuozzo è utile per comprendere tante tragedie anche recenti, sulle quali vengono fornite notizie precise con indicazioni per ulteriori approfondimenti. Un libro da tenere presente per eventuali regali a ragazzi desiderosi di apprendere “cosa è una cosa bella nel mondo in cui viviamo”.