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Federalismo possibile (Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2012)

LE INCERTEZZE DEL FEDERALISMO


venerdì 1 marzo 2013 di Carlo Vallauri

Argomenti: Mondo
Argomenti: Politica
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Luca Meldolesi


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Luca Meldolesi in Federalismo possibile riprende il discorso sulla realizzazione di una organizzazione statuale democratica fondata sul pluralismo delle istituzioni federali, risalendo ad una lettera che egli ed altri studiosi avevano inviato al Capo dello Stato negli anni scorsi. Si volle allora intravedere uno scenario pubblico alternativo a quello corrente, prevedendo la possibilità di procedere alla formazione di un sistema innovativo, tenendo presenti le esigenze di una società capace di andare incontro alle necessità di garantire con le libertà politiche (cap. I), una appropriata costruzione più vicina alle istanze dei territori, sulla base delle esperienze di altri paesi, a cominciare dall’Australia (cap. III), con collettività strutturate in “stati” e “territori” autonomi.

Come genesi di una via d’uscita dall’attuale empasse l’autore indica traiettorie di sviluppo (cap. II), avviando un federalismo fiscale rivolto a gestire i rapporti tra uffici centrali e periferici, secondo criteri di riequilibrio territoriale. La chance italiana viene prospettata sul fondamento di una efficienza di sviluppo graduale, mirando soprattutto a ridurre le spese. Sono indicate varie opzioni, tenendo conto delle reali condizioni finanziarie, che rivelano sempre più la loro fragilità. Sul terreno proprio dell’istituzione di strutture capaci di sostituirsi allo Stato accentrato, in Italia non è stato possibile compiere passi in avanti, donde quell’incertezza che dalla Costituzione e dai tentativi di un suo aggiornamento ha caratterizzato la realizzazione di quell’antica aspirazione.

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Luca Meldolesi

Altro aspetto riguarda il collegamento con l’Unione Europea. I gravi effetti delle recenti crisi hanno provocato un ulteriore elenco di fratture istituzionali, ricomponibili solo mediante un preciso disegno. Il richiamo a Cattaneo può apparire evasivo di fronte alle attuali condizioni di disparità finanziaria, ma il grande maestro viene evocato affinché si abbia il coraggio di affrontare alla radice le debolezze del nostro “arcipelago” istituzionale., E Meldolesi tiene a sottolineare anche recenti scelte economie e politiche del governo Monti. Di fronte alle difficoltà di risanamento economico appare evidente come siano necessarie riforme per collegare gli “anelli mancanti” onde avviare un processo di cambiamento capace di garantire da un lato la “coesione nazionale”, dall’altro l’autonomia delle singole strutture territoriali.

Tra le misure recentemente variate e gli scenari ipotizzabili appare evidente che il processo di sistemazione complessiva dell’apparato pubblico non possa essere portata avanti in termini positivi se non si provvede a scelte chiare. L’invito a realizzare una politica economica accompagnata da liberalizzazione, a nostro avviso, appare un vaticinio troppo generico se non si chiariscono gli obiettivi concreti da realizzare. Se si guardano infatti quelli che oggi sono i programmi elettorali delle varie parti politiche emerge l’assenza di una sostanziale svolta in grado di apportare quei mutamenti profondi che dipendono soprattutto dalle scelte decisive sul terreno delle strutture finanziarie.

La stessa ampia e ricca bibliografia che l’autore cita appare guardare sia al presente che al possibile cammino di un taglio netto ai vecchi metodi e blocchi che interdiscono una più larga attenzione delle indispensabili riforme dello stesso potere costituzionale: pertanto occorre in Italia “sbaragliare e neutralizzare” i fattori negativi dall’attuale situazione giacché il governo Monti non ha mostrato di saper indicare soluzioni in grado di condurre a risultati soddisfacenti. Ecco perché certe “predicazioni” appaiono rivolte verso il “vuoto” della sensibilità delle popolazioni mal governate da troppo tempo. Lo stesso Meldolesi conclude tra l’altro con un’osservazione “si fa presto a dire equità”, chiaro riferimento ai problemi concreti.

D’altronde le dichiarazioni presidenziali appaiono troppo generiche, quando dal colle non si sono neppure tentati interventi parlamentari mediante un richiamo ai “messaggi” appositamente previsti dalla Costituzione. “Trascendere le contraddizioni” del passato appare un lavoro ben arduo per forze rappresentative che hanno lasciato l’Italia nell’attuale decadenza istituzionale, morale, economica e politica. Questo il nostro parere che trasmettiamo a Meldolesi, studioso attento e valido