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Rubrica: EDITORIALI


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La pietra del mese di ottobre

Opale
martedì 25 ottobre 2011 di Odino Grubessi

Argomenti: Scienza


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L’opale ha il fuoco del granato, il porpora brillante dell’ametista e il colore verde mare dello smeraldo, tutti scintillanti insieme in un’incredibile unione….

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Fig. 1
Gemme.. Gemme.. Gemme

Si perde nella notte dei tempi la credenza che Gioielli e Pietre Preziose abbiano un’origine divina, e che quindi siano dotati di misteriosi e prodigiosi poteri, trasformino la vita di chi li porta con sé, dispensando gioie, salute, fortuna, oltre che eleganza e seduzione.

Secondo una vecchia credenza popolare che risale ai tempi dell’antica Babilonia, il fatto di portare ogni mese una pietra differente permetteva alla persona di possedere le virtù di ognuna di queste.

Le pietre zodiacali

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Fig. 2
Le gemme del mese

Ad ogni segno zodiacale e ad ogni mese [Fig. 2] sono associate delle pietre, le quali servono per allontanare le negatività create da situazioni della vita comune.

Gennaio - Granato Febbraio - Ametista
Marzo - Acquamarina Aprile - Diamante
Maggio - Smeraldo Giugno - Perla
Luglio - Rubino Agosto - Peridoto
Settembre - Zaffiro Ottobre - Opale - Tormalina
Novembre - Topazio Dicembre - Turchese

Opale - Pietra del mese di ottobre

L’opale è la pietra del mese di ottobre. portafortuna dei deboli e degli infedeli. Protegge dal male alle ossa, scaccia la tristezza e rallegra i cuori.

Nel Medioevo si riteneva che rendesse invisibile chi la indossava. In medicina era ritenuta efficace per l’insonnia. Chi se ne adorna, acquisisce la facoltà di predire il futuro.

È conosciuto per la sua proprietà di scomporre la luce nei colori che la compongono, proprio per questo gli antichi ritenevano che l’opale avesse la capacità di schiarire le idee e rafforzare la memoria.

L’opale ispira gioia di vivere e stimola il desiderio di cambiamento, perciò è particolarmente indicata se si devono prendere decisioni importanti.

Favorisce l’ottimismo e la sessualità

1 – Introduzione

L’opale é un ossido di silicio idrato e può contenere fino al 20% di acqua. E’ un minerale colloidale amorfo (cioè privo di struttura reticolare), semiamorfo o microcristallino, pertanto non si presenta mai in cristalli, bensì in vene, noduli e croste di vari colori, talora con iridescenze stupende.

Quando è colpito da raggi luminosi, mostra riflessi cangianti. La spiegazione del fenomeno è da ricercare analizzando la nanostruttura della gemma, costituita da un insieme regolare ed impaccato di piccole sfere (diametri dell’ordine dei 300-700 nm).

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Fig. 3
Sinfonia di opali australiani

Questa nanostruttura si comporta come reticolo di diffrazione nei confronti della luce incidente: vengono diffratte le lunghezze d’onda confrontabili con le dimensioni delle piccole sfere. L’opale ci appare allora del colore che corrisponde alla lunghezza d’onda della luce diffratta.

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Fig. 4
Sinfonia di opali messicani

Si conoscono varietà contraddistinte da diversi colori, tra cui: opale nobile (quella più pregiata, che presenta il fenomeno dell’iridescenza), opale comune (opaca e traslucida), crisopale, opale di fuoco, opale verde, opale rosa, opale nero e opale latteo. Gli opali di fuoco messicani [Fig. 5] e gli opali nobili é [Fig. 6], sono utilizzati come gemme preziose di gran valore.

L’opale nero, molto raro, è il più pregiato di tutti perché le iridescenze risaltano straordinariamente su di un fondo molto scuro (grigio, blu, viola o verde).

La superficie curva è la più adatta a mettere in evidenza i lampi di colore così caratteristici dell’opale nobile (arlecchinamento).

Il taglio più comune è quello a cabochon.

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Fig. 5
Opale di Fuoco
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Fig. 6
Opale nobile

2 – Breve Storia

Il nome opale ha una radice comune nel sanscrito upala, nel greco opallios e nel latino opalus con significato di “pietra preziosa”.

Numerose citazioni dimostrano che questa pietra è stata apprezzata dalle diverse culture nel corso dei secoli.

Lo studioso romano Plinio descrive l’opale come avente il fuoco del granato, il porpora brillante dell’ametista e il colore verde mare dello smeraldo, tutti scintillanti insieme in un’incredibile unione.

I Romani lo adoravano come il simbolo della speranza e della purezza.

Nell’antica Grecia si credeva che gli opali avessero il potere di conferire la preveggenza a chi li indossava. Secondo la mitologia greca, fu creato da Zeus felice per la sconfitta dei Titani.

Secondo la mitologia indiana rappresenta la Dea dell’Arcobaleno [Fig. 7] trasformata in pietra mentre tentava di sfuggire ad alcuni dei che la importunavano.

I popoli orientali avevano una grande stima di questa gemma considerata sacra perché racchiudeva lo spirito della verità.

Gli Arabi credevano che l’opale cadesse dal cielo in lampi di luce e che in questo modo acquistasse i suoi splendidi colori.

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Fig. 7
La dea dell’Arcobaleno

Tra gli occidentali, gli Elisabettiani erano fra gli ammiratori più ardenti: questo miracolo era la regina delle gemme, scrive Shakespeare nella Dodicesima notte.

Storicamente gli opali più importanti sono stati quelli messicani (di colore rosso) molto apprezzati dai conquistatori spagnoli.

Fin da dal sec.XVII l’opale fu tenuto in alta considerazione, ma nei secoli successivi prevalse la credenza che fosse apportatore di avversità, forse a seguito di un’antica tradizione tedesca.

Secondo altre opinioni, il periodo negativo dell’opale fu dovuto alla campagna intrapresa dai commercianti ungheresi che, controllando il mercato dell’opale, avevano interesse a screditare le pietre provenienti dai nuovi giacimenti australiani.

3 – Provenienza

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Fig. 8
Opale australiano in matrice

Opali nobili di vari colori provengono principalmente dall’Australia [Fig. 8]
e gli opali di fuoco dal Messico [Fig. 9].

Si trovano però anche il Brasile, Honduras, Indonesia, Stati Uniti e dalla Repubblica Ceca.

Recentemente si stanno imponendo sul mercato spettacolari campioni di opale provenienti dall’Etiopia
[Fig. 10].

In Italia è stato rinvenuto l’opale comune a Baldissero Canadese.

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Fig. 9
Opale Messicano
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Fig. 10
Nodulo di opale eritreo

4 – Gli opali celebri

L’opale storico più famoso é il fuoco troiano appartenente al tesoro della Corona francese dell’imperatrice Giuseppina.

Nel 1954 un magnifico esemplare di 203 carati fu regalato dal Governo australiano alla Regina Elisabetta I.

Storico è anche l’opale di Luigi XVIII°, in bella mostra nel museo di storia naturale di Parigi. Celebre l’esemplare detto l’ungherese, in conseguenza della zona di ritrovamento. Questa gemma ha una forma a goccia e il peso di ben 2.410 ct.

La Regina Vittoria, che amava particolarmente queste gemme, ne possedeva un’intera collezione [Fig. 11], regalandone spesso ai collaboratori più apprezzati; ne indossò una anche il giorno della sua incoronazione, contribuendo efficacemente ad una più incisiva diffusione di questo incomparabile concentrato di bellezza multicolore.

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Fig. 11
Pendente con opale e zaffiri.

Il pezzo di opale più pesante fino ad oggi rinvenuto raggiunge l’incredibile peso di 3.540 gr (17.700 ct)! Fu scoperto in Australia (chiamato "Olimpic Australis") ed è stato esposto per la prima volta in occasione dei giochi olimpici di Melbourne nel 1956.

L’opale del Dio Sole è il più famoso opale messicano ritrovato, e sembra sia stato rubato da un Tempio Atzeco durante la conquista del Messico. In un recente passato fece parte della collezione Hope e l’esemplare si può ammirare oggi al Field Museum di Storia Naturale di Chicago.

La collezione più importante di opali, oggi, è quella dello Smithsonian Intitute di Washington, ricca di esemplari di incredibile bellezza fra i quali primeggiano un opale nero di 355 ct, un opale di fuoco con ottimo gioco di colore (di 143 ct) e tre opali nobili con eccellente arlecchinamento, rispettivamente di 345, 162 e 155 ct.

5 – Gli opali creati

L’opale è certamente il prodotto sintetico che per primo ha colpito l’attenzione degli operatori.

La prima sintesi Gaskin e Darragh, (Australia)éapparsa nel 1964.

Tra il 1971 ed il 1972 Gilson ha prodotto le due varietà fondamentali a fondo chiaro e a fondo scuro, ma ha posto in commercio solo il tipo "arlecchino" per la migliore somiglianza con il corrispondente naturale [Fig. 12].

Inizialmente era prodotto solo in Francia da ora è prodotto anche in Giappone da Kyocera Company con il nome di Inamori.

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Fig. 12

La preparazione dell’opale sintetico parte da puro acido silicico amorfo che viene ricavato inmaniera relativamente semplice da silicato di sodio.

Attraverso una lenta vaporizzazione di una soluzione acquosa di un gel di silice, si formano piccole particelle sferiche di acido silicico conteneti acqua, che per temperature comprese tra 500e 600°C diventano compatte e mantengono stabile il loro grado di durezza.

Queste particelle sferiche hanno tutte lo stesso diametro 0,0002 mm come nell’opale naturale, e per questo motivo mostrano lo stesso gioco di colori del naturale.