https://www.traditionrolex.com/30 Madonne rinascimentali in mostra al Quirinale-Scena Illustrata WEB

INFORMAZIONE
CULTURALE
Aprile 2024



HOME PAGE

ARCHIVI RIVISTA

Articoli on-line 7686
Articoli visitati
5211626
Connessi 16

INDICE GENERALE
INDICE MENSILE
RUBRICHE
PASSATO E PRESENTE
EVENTI
ITINERARI E VIAGGI
AVVOCATO AMICO
COSTUME E SOCIETA’
QUADRIFOGLIO
TERZA PAGINA
LETTURE CONSIGLIATE
CULTURA
SCIENZA E DINTORNI
FILATELIA
ARTE E NATURA
COMUNICATI STAMPA
MUSICA E SPETTACOLO
SPORT
ATTUALITA’
LIBRI RECENSITI
AUTORI
Argomenti

Monitorare l'attività del sito RSS 2.0
SITI AMICI

a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri
Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by LDVRoma

Ultimo aggiornamento
16 aprile 2024   e  



Sito realizzato con il sistema
di pubblicazione Spip
sotto licenza GPL

Madonne rinascimentali in mostra al Quirinale

Straordinari capolavori di Brunelleschi e Sansovino sono stati restaurati grazie all’A.R.P.A.I.
domenica 8 maggio 2011 di Nica Fiori

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Mostre, musei, arch.


Segnala l'articolo ad un amico

L’Italia, giustamente fiera delle sue scuole di restauro, è supportata nell’azione di salvaguardia e conoscenza del suo ingente patrimonio artistico da associazioni private, che non di rado finanziano eccellenti restauri.
È questo il caso dell’A.R.PA.I. (Associazione per il restauro del patrimonio artistico italiano), il cui operato in più di venti anni di attività viene celebrato nel Palazzo del Quirinale con la suggestiva mostra “Madonne rinascimentali al Quirinale”. Nelle Sale delle Bandiere dall’11 maggio al 19 giugno 2011 è possibile ammirare otto opere del XV e del XVI secolo, e in particolare due capolavori che hanno fatto da prototipo agli altri, oltre a un percorso fotografico che illustra una buona parte dei circa 180 interventi conservativi eseguiti con i fondi della stessa A.R.PA.I. e di alcuni enti e privati che si sono uniti all’Associazione nei singoli progetti.

L’idea della mostra è nata dopo che l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze aveva portato a termine il restauro (finanziato dall’A.R.P.A.I.) di un capolavoro in terracotta policroma del XV secolo, la Madonna con il Bambino della Diocesi di Fiesole.

JPEG - 15.4 Kb
Madonna Ersoch

Lo studioso fiorentino Luciano Bellosi, scomparso di recente, attribuì l’opera a Filippo Brunelleschi e propose di raccogliere insieme altre cinque eccelse sculture coeve raffiguranti lo stesso soggetto.

Si tratta delle Madonne Taylor ed Ersoch, derivate direttamente dal modello di Fiesole, e di quelle conservate nel Palazzo Davanzati a Firenze, nella chiesa di San Cristoforo a Siena e nel Museo del Bargello

JPEG - 11.2 Kb
Madonna Taylor

di Firenze, opera questa di Lorenzo Ghiberti.

In un secondo tempo a questo primo nucleo di Madonne quattrocentesche si è deciso di aggiungere due capolavori di epoca più tarda, anch’essi restaurati grazie ai finanziamenti dell’A.R.PA.I.

L’autore è uno dei maggiori artisti toscani del ‘500, Jacopo Tatti detto il Sansovino. Si tratta della Madonna con il Bambino del 1555 circa, altorilievo in terracotta monocroma, un tempo murato in una stanza della villa Garzoni di Pontecasale, vicino Padova, progettata dallo stesso Sansovino. L’opera, venduta in seguito alla dispersione dei preziosissimi arredi della villa, è stata acquistata da Gaetano Marzotto e donata nel 1967 ai Musei civici di Vicenza in memoria della moglie Margherita, vicentina di nascita.

Il restauro l’ha sanata e liberata da una goffa intelaiatura di stucco e metallo che l’imbruttiva. L’altra madonna, prestata dal museo del Cenedese di Vittorio Veneto, è stata prodotta nella bottega dello stesso artista e deriva dalla prima, ma si differenzia per il materiale usato, in questo caso la cartapesta, e per la posizione del bambino.

Con questi accostamenti la mostra intende evidenziare come da modelli eccellenti, realizzati per committenti importantissimi, siano nati altri esemplari in materiali più poveri destinati a committenze minori, ma comunque esigenti dal punto di vista estetico. Sia nel caso del Sansovino, sia nel caso dell’autore della Madonna di Fiesole, è evidente una rielaborazione dell’iconografia sacra, grazie a un fermento di attività tipico delle botteghe dei grandi artisti, che porta sì alla creazione di copie, ma tutte diverse.

JPEG - 12.8 Kb
Madonna Sansovino Vicenza

Che dire a questo punto delle opere, se non che sono di una bellezza emozionante?

La scultura di Fiesole ricorda il tipo dell’antica Madonna Odigitria (che indica la via) e ci colpisce per la raffinatezza della pittura.

Evidentemente l’artista che l’ha modellata deve aver scelto con molta cura il coloritore.

Il viso dolcissimo del Bambino è molto vicino a quello della Madre, caratterizzato da una solenne gravità, in quanto consapevole di avere tra le sue braccia il Figlio di Dio.

JPEG - 15.9 Kb
Madonna Sansovino Vittorio Veneto

Bellissimo è il gioco dei panneggi del velo che, partendo dalla testa di Maria, avvolge lateralmente il Bambino, lasciando libere le gambe, modellate con grande naturalezza. L’attribuzione a Brunelleschi ci sembra plausibile per la forza magnetica delle figure e la conoscenza dell’arte antica (pensiamo ai riccioli delle capigliature, oltre ai già citati panneggi), che lo portano a emergere precocemente come artista pienamente umanista.

JPEG - 14.7 Kb
Madonna di Fiesole

I due rilievi del Sansovino, sistemati uno di fronte all’altro nella prima sala, ci mostrano una Madonna dal profilo classico che ricorda le antiche dee. Come non pensare ad Atena/Minerva (e all’Atena pensante in particolare), visto che si tratta di una dea vergine il cui culto è stato soppiantato da quello della Madonna (ricordiamo a questo proposito le chiese di Santa Maria sopra Minerva a Roma e ad Assisi).

Stranamente il Bambino del Sansovino è piuttosto grande (3-4 anni) e la Madre lo guarda con amore e consapevolezza del suo destino.

Nel rilievo di cartapesta sopravvive un po’ di colore, in particolare l’oro e il rosso corallo nei decori della veste di Maria.

P.S.

Orari: dal martedì al sabato 10-13 e 15,30-18,30; domenica 8,30-12; lunedì chiuso.
Chiuso il 31 maggio; 1, 2, 3 e 5 giugno. Ingresso gratuito


 

https://www.traditionrolex.com/30https://www.traditionrolex.com/30